Per tutti è il capitano dello scudetto, il simbolo del grande volley maschile a Cuneo. L’italo belga Wout Wijsmans, classe 1977, storico capitano della Bre banca Lannutti campione d’Italia 2010 (in quello stesso anno, pochi giorni prima del trionfo tricolore, divenne anche cittadino italiano con l’allora sindaco Alberto Valmaggia), ha concluso la lunga carriera da giocatore nel 2016, rientrando in patria, nel Noliko Maaseik. Ma nella sua lunga carriera c’è soprattutto Cuneo, con le dieci stagioni giocate al Palazzetto di San Rocco Castagnaretta. Al termine della sua avventura nella Bre banca Lannutti, venne ritirata la maglia numero 7, la «sua» maglia. Lo raggiungiamo al telefono in Belgio dove sta trascorrendo la quarantena del periodo di coronavirus a Malines, insieme anche alla moglie, la giocatrice Lise Van Hecke, grande protagonista delle prime due stagioni della Bosca S. Bernardo Cuneo nell’A1 femminile di volley (l’opposto non vestirà la maglia biancorossa nella prossima stagione). «Salvo contrordini, possiamo ancora uscire per fare passeggiate - ha raccontato Wout - un giro in bici, dell’attività fisica all’aperto, ovviamente da soli o insieme al proprio nucleo di famiglia».

In queste settimane i Blu Brothers hanno lanciato sui social un’iniziativa per creare la formazione ideale. Completata la rosa, un plebiscito l’ha nominata capitano anche di questa super squadra dei sogni, di super campionissimi del volley che hanno giocato a Cuneo, in quasi trent’anni di A1. Sensazioni?
«Ho seguito tutta l’iniziativa, una bella idea. Vedo e sento che c’è tanta mancanza della piazza di Cuneo a livello di grande pallavolo maschile ai massimi livelli. Ora che molta gente deve stare a casa e ha più tempo per rivivere le emozioni del passato, l’iniziativa dei Blu Brothers è stata azzeccatissima. Sono passati tantissimi giocatori importanti a Cuneo, mi fa molto piacere essere stato eletto come capitano di quella grande squadra. Indubbiamente ha influito il fatto che a Cuneo ho giocato moltissimi anni, e soprattutto ero nella squadra che ha vinto lo scudetto, un traguardo atteso e importante. Indubbiamente tutto ciò mi fa molto onore. A Cuneo, in dieci anni, abbiamo passato tanti momenti, molti belli e vincenti, ma anche altri difficili, abbiamo anche discusso con i Blu Brothers, ma c’è sempre stato rispetto, da entrambe le parti. Una relazione di "amore e odio", ma alla fine siamo sempre stati onesti reciprocamente, sempre. E ora è bello sapere di essere stato eletto capitano di quella squadra ideale».

Si è ritrovato nelle votazioni? O manca qualcuno? «Bisognerebbe fare una squadra di ben più di 14 giocatori, è davvero difficile scegliere. A Cuneo sono passati così tanti campioni. Quello che conta è che per i tifosi questa sia la squadra ideale».

Anche per tutto il mondo dello sport è un momento difficile a causa del coronavirus. Prospettive? «Molto difficile dire come si evolverà la situazione, è per tutti qualcosa di completamente nuovo. Difficile capire quale sarà l’impatto a lungo termine sullo sport e sulla pallavolo. Numerose aziende faranno fatica e alcune società avranno difficoltà nelle sponsorizzazioni. Serviranno sacrifici, da parte di tutti: dai club, dai giocatori che probabilmente guadagneranno un po’ meno, ma anche dai tifosi che saranno magari limitati negli accessi ai Palazzetti. Uno sforzo da parte di tutti, però, penso sia l’unico modo per ripartire. Sarà importante portare avanti progetti seri, rispettare il momento difficile in cui viviamo, pensando al futuro e a quello che avverrà nei prossimi anni. Per un po’, è inevitabile, tutto sarà diverso. Ognuno dovrà fare qualche sacrificio per pensare al bene dello sport, non guardando solo al presente».

Ora che Lise non giocherà più nella squadra di Cuneo (per lei tantissimi messaggi di stima sui social), la vedremo ancora in città? «Sicuramente sì, ho ancora casa a Cuneo. Non so quando si potrà di nuovo viaggiare, ma indubbiamente ci tornerò presto, perché ho tantissimi amici a Cuneo e quindi tornerò spesso e volentieri. Lise è stata molto felice dei messaggi d’affetto dei tifosi, si è trovata davvero molto bene in città. Purtroppo a causa del coronavirus la stagione è terminata bruscamente».

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