Il perfetto esempio di situation comedy moderna, un piccolo gioiello che si fa barometro culturale di un’epoca, senza necessariamente nutrirne l’ambizione.
New York, primo decennio del 2000, cinque amici, due coppie, un mistero che impiegherà nove anni per essere finalmente svelato. How I Met Your Mother, arrivato in Italia nel 2008 con il titolo E alla fine arriva mamma!, è più che una sit-comedy. È un atto di fede, una prova di resistenza, un rituale che per quasi un decennio ha legato i telespettatori alle vite per fiction di sei personaggi larger than life: il romantico Ted e la cinica Robin, l’emotiva Lily e l’idealista Marshall, il donnaiolo opportunista Barney e poi lei, la donna del mistero, la ragazza dall’ombrello giallo, la creatura rincorsa per nove stagioni e solo all’ultimo (fugacemente) rivelata. Lei, appunto, quella di cui parla il titolo: la mamma.
Erede naturale di Friends, per la sua capacità di segnare un’epoca e una generazione, How I Met Your Mother è una situation comedy basata su un meccanismo narrativo semplicemente geniale. L’escamotage da cui prende il via il racconto è il desiderio di Ted (Josh Radnor), il protagonista della serie, di spiegare ai propri figli come abbia incontrato, e si sia innamorato, della loro mamma. Da quel momento in poi, e per nove anni, la serie procede di flashback in flashback raccontando non tanto lo specifico momento dell’incontro tra l’uomo e la moglie (il cui volto verrà rivelato solo nelle ultime puntate della nona stagione), ma tutto ciò che è venuto prima. E cioè: la disperata ricerca da parte di Ted dell’anima gemella, e come la sua epica quest sentimentale si sia incrociata con le vite dei suoi amici. Con le scorribande sessuali di Barney (Neil Patrick Harris, il Fonzie della serie), con gli alti e i bassi della relazione tra gli eterni innamorati Marshall (Jason Segel) e Lily (Alyson Hannigan), ma soprattutto con la turbolenta vita emotiva di Robin (Cobie Smulders), grande amore di Ted finché mamma non li separi.
Elefante nella stanza di qualsiasi relazione Ted inneschi nella serie (sarà lei, la sua anima gemella? È la domanda che il telespettatore si pone ogni volta), la vera identità della “mamma” è il cliffhanger infinito che ha permesso a How I Met Your Mother di mantenere sempre alta l’attenzione sul cuore narrativo del progetto, impedendo alla sitcom di inciampare nel peccato originario del genere: trascinarsi oltre la risoluzione della storyline principale, annacquando all’infinito materia e personaggi.
Perfetto esempio di situation comedy moderna, con i suoi caratteri archetipici, le storie mai complesse, l’umorismo intelligente e una costruzione impeccabile della linea narrativa principale, How I Met Your Mother è un piccolo gioiello che si fa barometro culturale di un’epoca - senza necessariamente nutrirne l’ambizione.