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Erasmo da Rotterdam-biografia

Desiderio Erasmo nacque nel 1466, figlio illegittimo di un sacerdote. Nel 1476 frequentò le prime scuole a Gouda con un maestro locale che alcuni anni dopo, in seguito alla morte dei genitori, si occupò di lui. Fra il 1478 e l’83 fu educato in un collegio dei Fratelli della vita comune, una comunità cattolica a Deventer; successivamente il vecchio maestro lo mandò in un altro collegio a Bois-le-Duc. Nel 1497 Erasmo fu consacrato prete, avendo scelto la carriera ecclesiastica più per le pressioni del suo ambiente familiare che per convinzione.
Studiò teologia a Parigi poi in Inghilterra, a Londra e a Oxford. La sua vita fu un continuo muoversi di città in città, di paese in paese, sempre alla ricerca di qualche importante intellettuale con cui parlare, di nuove biblioteche da esplorare, tra cui molte in Italia come a Firenze, a Roma, a Venezia. A Venezia conobbe lo stampatore Aldo Manuzio in occasione della pubblicazione del suo volume Adagia nel 1507-08.1 due divennero amici ed Erasmo poteva frequentare la biblioteca di Aldo, celebrata in tutta Europa, ricca come nessun’altra di manoscritti greci, nella quale confluivano fin dalle regioni più lontane, come Polonia e Ungheria, codici sconosciuti da esaminare ed eventualmente da pubblicare. In quella biblioteca Erasmo era come di casa; essa gli fornì il materiale per completare il suo lavoro di ricerca e di analisi dei proverbi del mondo classico. Nel 1509 lasciò l’Italia e mentre cavalcava gli venne l’idea di scrivere un’opera che poi divenne l’Elogio delia follia e che scrisse materialmente a Londra, ospite nella casa di Thomas More. Nel 1511 era a Parigi e in agosto era di ritorno in Inghilterra, dove a Cambridge ricoprì la cattedra di greco e teologia.
Erasmo sognò sempre la concordia della chiesa e fu sempre fedele al papa. Nel giugno del 1535 tornò a Basilea, dove rifiutò la nomina a cardinale. In questa città morì l’anno successivo.
La sua produzione letteraria comprende circa un centinaio di volumi. Sulle que¬stioni relative all’educazione le opere più importanti sono De pueris statim ac liberaliter instituendis (Per una libera educazione), in cui affronta il tema dell’educazione fino a 6 anni; De catione studii (La ragione dello studio) in cui traccia le linee di un corso di cultura letteraria; i Colloquia (Colloqui) un manuale di lingua latina destinato all’educazione morale e religiosa; Stultitiae Laus (Elogio della pazzia), una satira contro la pedanteria dell’umanesimo formale; De libero arbitrio (Sul libero arbitrio) in polemica con Lutero. Erasmo riteneva che solo l’educazione umanistica è in grado di promuovere la formazione di una civiltà cristiana universale. Fu un simpatizzante della Riforma luterana, in quanto era sdegnato nei confronti dell’immoralità del suo tempo, della superstizione e del mercato delle indulgenze, ma intendeva rimanere difensore della pace e della neutralità, in una difficile posizione mediatrice fra Lutero e gli antiluterani. Nel 1519, quando Lutero chiese a Erasmo di pronunciarsi apertamente a favore della Riforma, gli rifiutò il suo appoggio, anzi, cinque anni dopo, entrò in polemica con lui con lo scritto De libero arbitrio. L’opposizione fra Erasmo e Lutero si basava su una questione di ordine politico-sociale: Erasmo era un dotto filologo, un aristocratico umanista, non uno spirito rivoluzionario. La sua mentalità cosmopolita lo portava a sentirsi vicino a tutti gli spiriti colti dell’epoca, a non mescolarsi nelle lotte concrete fra paese e paese. Sosteneva sì la necessità di una riforma della Chiesa, ma lo faceva da un punto di vista morale, senza rendersi conto delle questioni che essa sollevava. Fu proprio per questo che, nonostante la fedeltà di Erasmo alla Chiesa cattolica, nel 1599 tutte le sue opere furono messe all’indice.