picunovaleria
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Statuaria Monumentale

Statuaria monumentale greca

La statuaria monumentale (statua in pietra) greca compare nel VI secolo a.C.
Nella statuaria sono rappresentate figure femminili e maschili realizzate in marmo penteliko(tipico marmo di Athene).
• Figura femminile è chiamata “kòre” (completamente vestita)
• Figura maschile è chiamata “koùros” (completamente nudo)
All’epoca c’era un punto di vista esclusivamente “maschile” cioè si era indifferente all nudità machile perché doveva rappresentare la cura del corpo e la figura femminile nuda appariva scandalosa e per questo veniva scolpita completamente vestita.


Una delle più importanti kòre è la Heraion Samos: (nome convenzionale)
La kòre è acèfala (ovvero senza testa),si presume che con il braccio
Purtroppo rovinato stringesse un’offerta alla divinità Hera.
Questa è la rappresentazione di una giovane ragazza vergine, con una
Elegante tunica chiamata “chitone” e con un mantello chiamato “imation”.

Un stupefacente esempio di un Koùros è quello moscòphoros (significa offerente di vitello).
Si può ammirare nella seguente foto:

Descrizione del koùros moscophoros

La statuaria monumentale è in due dimensioni,la statue è in posizione ferma, occhi a mandorla,sorriso arcaico,acconciatura a treccie.
Questo koùros sulle spalle ha poggiato un lenzuolo per non sporcarsi e quindi per sorreggere il vitello che deve essere offerto a un dio.
Nel centro degli occhi a mandorla vi è un buco dove si inseriva una piccola pupilla fatta da pasta di vetro di colore azzuro. l’occhio “ a manorla” è stato scolpito così perché i greci di quel tempo erano convinti di allungare l’occhio tale da rendere il viso un terza dimensione.
Sorriso arcaico è dovuto dal fatto che i Greci non riuscendo a rapprensentare un viso in terza dimensione avevano pensato di scolpire le parti laterali delle labbra per attribuirgli una terza dimensione questo sorriso è chiamato sorriso arcaico o eginetico.
I Greci si ispiravano così tanto agli Egizi da “copiare” il Nemes (fazzoletto egizio) e l’acconciatura di un koùros o una kòre è uguale perché i capelli a treccia stavano a rappresentare il nemes egizio.

Negli anni ’70 due sub trovano, a pochi metri di profondità due rarissimi bronzi greci.Chiamati poi “ Bronzi di Riace” appunto da un piccolo paesino Riace in porvincia di Crotone.
In antichità questi bronzi,quasi sicuramente , furono dispersi durante un naufragio.
Le statue raffigurano due guerrieri poiché il loro braccio sinistro presenta un buco dove si inseriva uno scudo (scolpito a parte) e nella mano destra dovevano avere,quasi sicuramente un’arma.
Le principali caratteristiche di queste statue sono:
• Stile severo.
• Occhi normali.
Muscoli rilassati.
• Posizione stante.
• Perfettamente ponderate.
• Realizzate con la tecnica della cera persa.
Lo stile severo è quello stile dove la statua perde il sorriso arcaico e il viso appare più rilassato e naturale.
Gli occhio non sono più a mandorla e al viso si attribuisce più naturalezza.
Le statue sono scolpite in posizione stante (“riposo”gamba in avantie bacino piegato)e i muscoli sono molto ben scolpiti e nello stesso tempo appaiono rilassati.
Le statue sono scolpito con il suddetto fenomeno “chiastico” cioè posizione “chi”, Questa posizione alterna elementi piegati con elementi tesi ed è perfettamente ponderata,ovvero in equilibrio.
1. FIGURA A
Si data 460 a.C. è al 95 % in bronzo.
Su questa statua c’è l’ipotesi che possa raffigurare un eroe cannibale cioè un eroè che mangiava i suoi nemiciciò si può ipotizzare dai denti realizzati in argento per evidenziare il cannibalismo.
La statua è alta circa due metri, i capezzoli e la bocca sono realizzati in rame, sul volto sono presenti riccioli e la testa e leggermenta chinata verso il basso e volta verso destra.
Le statue sono entrambe perfettamente ponderate.

2. FIGURA B
Si data 450 a.C. (più recente) ed è anche questa al 95% in bronzo.
La statua ha anch’essa una posizione chiastica ma è più sinuosa della A,Non sono evidenti i denti,i capezzoli e la bocca sono realizzati in rame,gli occhi in pasta vitrea e la pupilla in avorio.
La barba è formata da solchi sinuosi e paralleli e il capo è leggermente chinato verso il basso.

Tecnica della cera persa

• Calco in gesso: inizialmente veniva creato un calco in gesso per realizzare la statua.
• Rivestitura in argilla: il calco in gesso veniva rivestito di argilla e veniva lasciata asciugare.
• Estrarre il gesso: il calco veniva estratto e riempito il vuoto lasciato dal gesso di cerae venivano forate due estremita della “statua” una dal capo e l’altra dal piede.
• Colata della cera: grazie alle due estremità veniva colato dal capo il bronzo e dal foro del piedi fuoriusciva la cera.
• Il calco in gesso veniva immediatamente distrutto perchè non dovevano essere presenti altre copie di quella statua
Questa tecnica è chiamata tecnica della cera persa.

I bronzi di Riace trovano come prototipo il Dorìforo di Policleto (l’originale è andato perduto).
Dorìforo, significa portatore di lance, è stato realizzato in migliaia di copie,di scarsa qualità, in tutto l’impero romano la statua fu soprannominata dai romani “ CA’NONE” (REGOLA). La migliore copie è eposta al museo archeologico nazionale di Napoli.
L’originale è in bronzo in posa stante, posizione inventata da Policleto, lui attraverso questa statua diede la regola della proporzione.
Policleto era alla ricerca della bellezza, che trasmette attraverso la creazione di una regola e quindi stabilisce come unità di misura la testa (ovale) iscritto in un rettangolo aureo.
Es.(le spalle dovevano essere necessariamente tre volte l testa).La regola di Policleto è rigida ed è per questo che è negativa, perché vincola un modello rigido e irreale.