sampei171
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Appunto di storia dell'arte contemporanea in cui si approfondirà il concetto del puntinismo dal suo lato più tecnico prendendo in considerazione sia la sua definizione sia la sua teorizzazione ad opera di Georges Seraut. Dello stesso autore infine si analizzeranno due opere: Le Cirque e La Grande Jatte.

Spiegazione della tecnica e analisi dell’accostamento dei colori

Il puntinismo o divisionismo ebbe origine dall'esperienza degli impressionisti.
Si fonda sull'applicazione delle teorie del colore in seguito agli studi sulla percezione visiva. Considerando che le varie gradazioni di colori derivano dalle varie combinazioni tra essi, questi non venivano mescolati sulla tavolozza ma disposti puri sulla tela, sotto forma di puntini, di piccole macchie con l’effetto che la forma e l’omogeneità dell’opera si ricompone a distanza, sulla retina dell'occhio di chi guarda. La tecnica puntinista, quindi, attraverso l'accostamento di puntini di colore puro ottiene luminosità e intensità cromatica maggiore rispetto ai colori mischiati sulla tavolozza. Per esempio dipingendo puntini gialli e rossi vicini si può osservare da lontano l’ arancio.

per maggiori informazioni sulla teoria dei colori vedi anche qui

Georges Seraut: formazione artistica, croquetons e illustrazione della sua teoria del colore

Georges Seurat nasce nel 1859 ed è considerato uno dei primi esponenti del Pointillisme.
La sua preparazione è parigina vista la sua frequentazione dapprima della scuola municipale di disegno e successivamente, dal 1878, l’Ecole des Beaux-Arts dove approfondisce la prospettiva e la copia del vero. Contemporaneamente si incuriosisce nei confronti dei giovani impressionisti e dei trattati scientifici sul colore soprattutto di Blanc e Chevreul.
Dà il via alla sua sperimentazione artistica tra il 1881 e il 1883 quando dipinge en plein air i croquetons, piccole tavolette di legno rappresentanti figure, paesaggi e vita agreste senza linee di contorno ma caratterizzate dal chiaroscuro ottenuto con la sfumatura della matita sulla carta porosa. Saggia anche l’alternanza di pennellate incrociate e accostamento di colore senza che sia mescolato.
Ha occasione di esporre i suoi lavori nel 1884 durante la prima mostra della Société des artistes indépendants. Grandi artisti del calibro di Paul Signac, Albert Dubois-Pillet e Charles Angrand rimangono stupefatti dalle opere di Seraut tanto che egli stesso commenta: “Essi vedono della poesia in quello che faccio. No, io applico il mio metodo ed è tutto”.
Sulla base dei suoi studi scientifici, infatti, giunge alla comprensione che la forza espressiva della linea e la mescolanza ottica avviene nell’occhio di chi osserva se i colori sono leggermente giustapposti.
Conseguentemente classifica i colori in primari perché se vengono uniti producono una luce bianca, secondari poiché sono il prodotto della mescolanza delle tinte del primo gruppo, complementari ovvero il colore primario che non rientra nella composizione del secondario (si trovano al lato opposto di un ipotetico cerchio cromatico). In un contrasto simultaneo, quindi, se si giustappongono due colori complementari, il contrasto cromatico spicca di più.
Altro elemento da tenere in considerazione è il principio scientifico su cui il puntinismo si fonda: distinzione colore-luce e colore-materia cioè i pigmenti.
Giunge, infine, allo studio della pittura come un sistema autonomo di segni per cui tanto il colore quanto le linee devono essere scomposti particolareggiatamente seguendo delle unità di base e una disposizione sulla tela che gioca con relazioni e dipendenze derivanti da regole sempre vigenti. Un esempio di quest’ultima fase è Le cirque del 1891, opera espostaal Salon des Independants. È un’esplosione di gioia fatta provare a chi osserva attraverso un ritmo ascendente di rossi e gialli von cui gli atleti vengono raffigurati. D’altra parte gli spettatori sono tratteggiati con linee orizzontali gialle e viola che emanano calma e stabilità. Si crea, inoltre, un effetto decorativo con arabeschi sinuosi e profili minimalistici e sintetizzati. In questo modo si tenta un avvicinamento verso l’Art Nouveau.

per maggiori approfondimenti su Seraut vedi anche qui

La Grande Jatte: manifesto del Neoimpressionismo che incuriosisce pubblico e critica

Ci sono volute ben ventisette tavole, tre tele e circa trenta disegni preparatori oltre a un intero anno di esplorazioni dell’isola, luogo in cui la borghesia si recava per riposarsi, prima di dipingere la versione definitiva esposta nel maggio del 1886 all’ultima mostra degli impressionisti così come alla seconda esposizione della Société des artistes indépendants nell’agosto dello stesso anno.
Rappresenta una folla di gitanti domenicali che si diverte sulle rive della Senna: una donne eleganti, uomini con un cilindro, ufficiali che camminano o sono seduti a terra con i loro cari, persone che pescano, vanno in vela o praticano il canottaggio, una coppia porta una scimmia al guinzaglio. Tutti questi profili, però, sembrano essere appiattiti e vivere in un’innaturale immobilità come a voler mettere in rilievo una certa distanza psicologica di una società cristallizzata a causa di regole e convenzioni che devono essere seguite. Nella scena, infatti, nonostante affollata, domina calma e silenzio. Il caos è solo apparente, tutte le figure sono disposte geometricamente, quasi scenografiche. Il colore è steso omogeneamente e ha varie caratterizzazioni: tocchi allungati, piccoli punti di colore vicini, alternanza del verde, blu, arancione, giallo, violetto, rosso e toni ricchi e luminosi.
Il quadro appare suddiviso in tre parti, due fasce più scure determinate dalla zona di ombra in basso e il fogliame degli alberi in alto che inquadrano un superficie chiara, perché in pieno sole.

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