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La Seconda Rivoluzione industriale è quel fenomeno che si è affermato nell'arco di tempo compreso tra il congresso di Parigi dell'anno 1856 e il congresso di Berlino che si è tenuto nell'anno 1878. Il suo momento d'oro l'ha raggiunto però alla fine dell'Ottocento.
Seppur il massimo fulgore l'ha raggiunto in concomitanza della grande depressione della fine del 1800, la Seconda Rivoluzione industriale è stato quel fenomeno che ha condotto l'Europa occidentale alla ribalta mondiale.

Nel corso della Seconda Rivoluzione industriale si sono rinforzati vari settori industriali ed economici, come per esempio il settore energetico, il settore dei trasporti grazie alle grandi innovazioni tecnologiche del periodo, ecc... Inoltre ci sono state delle grandi innovazioni come per esempio quelle nel campo medico e quelle nel campo scientifico.

Indice
Seconda Rivoluzione industriale - Versione alternativa 1
Seconda Rivoluzione industriale, descrizione - Versione alternativa 2
Seconda Rivoluzione industriale, analisi - Versione alternativa 3
Seconda Rivoluzione industriale, riassunto - Versione alternativa 4
Seconda Rivoluzione industriale, spiegazione - Versione alternativa 5
Seconda Rivoluzione industriale, storia - Versione alternativa 6
Seconda Rivoluzione industriale, eventi - Versione alternativa 7
Seconda Rivoluzione industriale, invenzioni

Seconda Rivoluzione industriale

La Seconda rivoluzione industriale:
• la 2 rivoluzione industriale ebbe inizio intorno al 1870 e proseguì fino al 1945.
• la 2 rivoluzione industriale vide la fine del primato dell’Inghilterra
• la seconda rivoluzione industriale segnò l’ascesa della Germania e degli Stati Uniti
la seconda rivoluzione industriale segnò l’ascesa della Germania e degli Stati Uniti.
• la 2 rivoluzione industriale creò una quantità d’oggetti che trasformarono la vita quotidiana.

Elettricità:
Il perno della Seconda rivoluzione industriale fu l’elettricità.
L’elettricità era stata scoperta da Alessandro Volta alla fine del settecento, quando inventò una pila che produceva corrente, che fu poi applicata all’industria solo nel 1860, quando Antonio Pacinotti inventò la dinamo (Macchina che trasformava il movimento in energia).
Quando poi negli anni ottanta i paesi europei soprattutto in Italia ( in Piemonte, in Lombardia, e nell’Italia centrale) e negli Stati Uniti costruirono le prime centrali idroelettriche, l’energia elettrica fu ancora più richiesta.
Thomas Alva Edison fu l’inventore delle centrali idroelettriche e della lampadina (1800); la contemporaneità delle due invenzioni permettè l’illuminazione di interi quartieri urbani, fornire energia a macchine industriali e rivoluzionare i mezzi di trasporto.
L’elettricità venne però anche usata da altri ideatori che brevettarono nuove Tecnologie: come nel 1871, quando Antonio Meucci, inventò il telefono, poi perfezionato in America da Graham Bell, nel 1876, e del fonografo, inventato da Edison nel 1876.
Alcuni inventori continuando ricerche sull’elettricità, nella seconda metà dell’ottocento, scoprirono che oltre alla corrente incanalata nei fili per produrre luce ed energia, esistono anche onde elettriche invisibili che trasportano l’elettricità nello spazio: le onde elettromagnetiche.
Uno dei primi italiani a utilizzare queste onde fu Guglielmo Marconi, che riuscì a utilizzarle come veicolo per trasportare un segnale: infatti riuscì a trasportare la lettera S per un chilometro e mezzo, così aprendo l’era del telegrafo senza fili. In base allo stesso principio fu poi inventata la radio e, nel 1895, Wilhelm Conrad Röntgen scoprì o raggi X.

Petrolio: Intorno al 1800 negli Stati Uniti e in Russia si iniziò l’estrazione del petrolio, destinato a sostituire il carbone.
Grazie ad un suo derivato, la benzina (chiamata così da Karl Benz),fu inventato il motore a scoppio, che nel 1885, permise la nascita della prima automobile, costruita dal Kerl Benz e da Gottlieb Daimler. Intanto Rudolf Diesel metteva a punto il motore a nafta.
Grazie al motore a scoppio, negli Stati Uniti i fratelli Wright riuscirono nel 1903 a far volare il primo aeroplano.

L'acciaio: Nella seconda metà dell’ottocento compaiono le prime industrie dell’acciaio nel periodo della Seconda rivoluzione industriale. L’acciaio era la nuova lega di ferro e carbonio, con doti di leggerezza, elasticità e robustezza; era molto economico e divenne così il simbolo della seconda rivoluzione industriale, che fu definita l’età dell’acciaio. L’acciaio veniva usato per le rotaie delle ferrovie, per le fiancate carrozzate delle navi, per gli utensili domestici e per le macchine industriali. Inoltre esso permise un nuovo poderoso sviluppo dell’edilizia civile.

La chimica applicata all'industria:: Un altro capitolo della storia della rivoluzione industriale può essere rappresentato dalla chimica, una scienza che segnò la fortuna della Germania, nel quale primeggiò poi anche l’Italia.
Un nuovo procedimento chimico diede corso alla produzione dell’alluminio, un metallo leggerissimo con infinite applicazioni, soprattutto in campo aeronautico.
Nel settore degli esplosivi, il chimico svedese Alferd Nobel inventò la dinamite, un’arma terrificante, ma utilissima nel settore delle costruzioni edili.
L’industria dei coloranti progredì grazie all’anilina, un derivato del catrame che poteva essere prodotto velocemente e costava molto meno di qualunque colorante naturale. Fu creato per la prima volta nel 1856, quando una polverina di colore malva tinse magnificamente un pezzo di seta.
I coloranti chimici rivoluzionarono l’industria tessile contribuendo a mutare profondamente la moda.
Questi coloranti cominciarono ad essere usanti anche per le vernici, dove si passò a colorare tutto: carte, stoffe, tappeti, vetri ecc.
La rivoluzione continuò anche con i colori artificiali, derivati dalla cellulosa.

La chimica, dalla fotografia al cinematografo:: Un procedimento chimico aveva permesso già nel 1826 di fare la prima fotografia della storia fissando un’immagine su una pellicola trattata con cloruro d’argento dopo una posa di otto ore. Da allora si erano già fatti grandi processi come la riduzione del tempo di posa e nel 1867 era stata realizzata una fotografia a colori.
Nella seconda metà dell’ottocento, le fotografie erano diventate una mania, tanto che solo a Parigi esistevano già 150 studi fotografici. In Italia era stato aperto lo studio Alinari.
Dalla fotografia non fu facile passare alla pellicola cinematografica. Il principio fu scoperto da Edison che, facendo scorrere su uno schermo 16 immagini al secondo di uno stesso soggetto in movimento, constatò che l’occhio non coglieva la discontinuità tra un’immagine e l’altra. Questo bastò ai fratelli Lumière per costruire un meccanismo simile a quello della macchina da cucire, capace di fare scorrere la pellicola e per produrre nel 1895 il loro primo film.

La medicina Moderna: Durante la seconda rivoluzione industriale ci furono strabilianti progressi nel campo della ricerca biologica e della medicina.
Da tempo per isolare i microrganismi portatori di malattie, allo scopo di vederli meglio, i biologi usavano coloranti naturali. Con l’invenzione dell’anilina, tra il 1882 e il 1884, il tedesco Robert Koch individuò i bacilli della tubercolosi e del colera.
Nel 1885 Louis Pasteur scoprì a sua volta il vaccino contro la rabbia, malattia provocata da morsi di cani e di volpi.
Il successo delle vaccinazioni di Pasteur ebbe il merito di diffondere anche il vaccino contro il vaiolo, scoperto nel 1794 da Edward Jenner.
Alla fine dell’ottocento, la scoperta degli effetti calmanti dell’etere sul sistema nervoso, fu applicata all’anestesia chirurgica.
Nel 1875 si cominciò ad utilizzare l’aspirina i funzione antifebbre.
Nello stesso anno, ci fu la scoperta del Ddt, un potente insetticida; ma solo verso la metà del Novecento si scoprì che esso era a sua volta altamente tossico per l’uomo e ne fu proibita la produzione.

La chimica dell'industria alimentare: I progressi della chimica permisero di sviluppare anche l’industria alimentare.
Pasteur dimostrò che la fermentazione di molte sostanze avviene a causa di alcuni germi e mise a punto un procedimento per conservare prodotti alimentari, che dal suo nome venne chiamato pastorizzazione.
Altre ricerche furono estese al processo di congelamento, che furono applicate alle carni di bovino e successivamente alle verdure.
Da ultimo seguì l’inscatolamento dei prodotti alimentari in scatole di latta a chiusura ermetica, utilissime per la cerne, per la verdura e per la frutta.
La pastorizzazione, la diffusione degli alimentari in scatola, l’so di vagoni frigoriferi per la carne congelata e verdura, abbinati all’enorme estensione raggiunta dalla rete ferroviaria nei paesi più avanzati , rappresentarono una grande svolta nell’alimentazione. Con questo sistema anche i cibi più deperibili potevano essere trasportati a grande distanza. Ciò significò:
- L’apertura di nuovi mercati con conseguenti grandi guadagni per i produttori;
- La salvezza per le popolazioni colpite da carestie;
- Maggiori possibilità di vita per i bambini, spesso intossicati da latte infetto o denutriti perchè nella loro zona scarseggiava;
- Una maggiore varietà di alimentazione .

L'importanza dell'igiene:: Nel corso della Seconda rivoluzione industriale si affermarono le teorie degli igienisti che studiavano le condizioni ambientali in cui si diffondevano più frequentemente le malattie e applicarono ai loro sistemi di ricerca la statistica.
Essi dimostrarono che i numeri di malati di colera e di tubercolosi aumentavano dove le acque di scarico scorrevano a cielo aperto e che le malattie si concentravano nei quartieri operai, sovraffollati e privi di igiene. Ottennero così che si costruissero fogne e che si portasse l’acqua corrente anche nelle abitazioni più povere.
La prima cattedrale universitaria di igiene fu istituita in Italia, grazie agli studi e alla tenacia di un grande igienista italiano, Luigi Pagliani.
Nello stesso periodo un medico ungherese sconfisse la febbre puerperale, un’infezione che causava la morte di un’altissima percentuale di partorienti. Egli si era accorto che gli ostetrici si recavano direttamente dalla sala di anatomia, dove ispezionavano i cadaveri, alla sala parto, dove assistevano alle puerpere, e quindi trasmettevano loro tutti i germi della putrefazione. Si limitò a collocare una bacinella contenente acqua clorata nel corridoio che collegava le due sale e a obbligare i medici a lavarsi le mani.
Un contributo alla diminuzione della mortalità infantile fu fornito dall’invenzione dell’incubatrice, la culla riscaldata per i bambini nati prematuri.
Nel frattempo vengono istituiti i primi corsi per infermiere e i policlinici, dove squadre di medici specializzato potevano seguire l’intero ciclo di una malattia complessa.

Capitalisti e socialisti, Marxisti e socialisti: La fiducia nel progresso anima sia la classe borghese sia il movimento socialista. Quest’ultimo si organizza in due schieramenti: i marxisti e gli anarchici. I due gruppi si scontrano nella prima internazionale : Bakunin propende per azioni individuali e spontanee, Marx propugna la lotta di classe organizzata. Prevale Marx e si formano i primi Partiti Socialisti.

Seconda Rivoluzione industriale, descrizione

La 2a rivoluzione industriale (1870-1945)vide la fine del primato dell’Inghilterra e l’ascesa della Germania e degli Stati Uniti,si basò su due nuove forme di energia,l’elettricità e il petrolio,che sostituirono il carbone, e creò oggetti che trasformarono la vita quotidiana.
L’elettricità cominciò a essere impiegata nel 1860,l’anno in cui Pacinotti inventò la dinamo, e permise l’invenzione del telefono,del fonografo e della lampadina. La svolta decisiva avvenne però nel 1882 quando Edison costruì la prima centrale elettrica,che risolveva il problema energetico dei Paesi poveri di carbone,fra cui l’Italia. Le comunicazioni divennero rapidissime nel 1844,grazie al telegrafo inventato da Morse ; poi la scoperta delle onde elettromagnetiche portò Marconi a inventare nel 1895 il telegrafo senza fili e successivamente la radio. Nello stesso anno Rontgen isolò i raggi X .
Grazie all’invenzione del motore a scoppio che utilizzava la benzina derivata dal petrolio,si poté realizzare,nel 1885,la prima automobile e ,nel 1903,l’aeroplano. Fra le industrie nate nella seconda metà dell’800 quando si affermò la Seconda Rivoluzione Industriale, vi fu anche l’industria dell’acciaio ,il metallo perfetto ,che permise la costruzione dei grattacieli. Un’altra straordinaria protagonista della 2 rivoluzione industriale fu la chimica, che diede corso alla produzione dell’alluminio, all’invenzione della dinamite, alla creazione dell’anilina e di altri coloranti. Sempre grazie alla chimica, nel corso della 2a rivoluzione industriale, era nata la fotografia,prima in bianco e nero,poi a colori;da essa si passò facilmente alla pellicola cinematografica:nel 1895,infatti,i fratelli Lumiere proiettarono il loro primo film. Nel corso della 2 rivoluzione industriale,non meno importanti furono i risultati ottenuti dalla chimica nella ricerca biologica e nella medicina: Koch individuò i bacilli della tubercolosi e del colera., Pasteur scoprì il vaccino contro la rabbia,l’etere fu applicato all’anestesia chirurgica, furono sintetizzati il bromuro e l’aspirina e si scoprì il Ddt, un potente insetticida usato nella lotta contro le zanzare portatrici di malaria. Anche l’industria alimentare si avvantaggiò della chimica: Pasteur mise a punto un procedimento ,la pastorizzazione ,per conservare i prodotti alimentari mentre carni e verdure potevano essere congelate o inscatolate. Tutto ciò segnò una grande svolta nell’alimentazione: l’apertura di nuovi mercati, la salvezza per le popolazioni colpite da carestie, maggiori possibilità di vita per i bambini denutriti, maggiore varietà di cibi. Nel settore della salute, intanto, si affermarono le teorie degli igienisti che, applicando la statistica, collegarono il colera e la tubercolosi con la scarsa igiene e ottennero che si costruissero fogne e si portasse l’acqua corrente anche nelle case più povere. Una maggiore attenzione all’igiene permise anche di sconfiggere la febbre puerperale che causava la morte delle partorienti.

Seconda Rivoluzione industriale, analisi

Caratteristiche: Molti furono i fattori che contribuirono allo scoppio del secondo boom dell'industria, tanto da poter definire nuovamente col termine "rivoluzione" il fenomeno che coinvolse i principali Stati europei ed extraeuropei.
· industria pesante (metallurgia e meccanica);
· nuovi materiali (acciaio, gomma);
· nuove fonti di energia (petrolio ed elettricità);
- elettricità: portò innovazioni in molti procedimenti tecnici industriali, e grazie all'invenzione della lampadina di Edison, fu possibile l'illuminazione elettrica delle grandi città;
· aumento della produzione su scala mondiale;
· supporto delle invenzioni scientifiche u sfruttamento materie prime u maggior produzione:
- scoperta delle onde elettromagnetiche: (Hertz), radiotrasmissioni (G. La Seconda Rivoluzione industrialeMarconi);
- sequenze cinematografiche (fratelli Lumière);
- aeroplani;
· diffusione del "sistema industriale americano", che fa ricorso alla catena di montaggio, affidando all'operaio gesti attentamente studiati;
· il 1860 è considerato il railway age; la costruzione di ferrovie a raggio transcontinentale ridusse notevolmente i costi dei trasporti via terra. Oltre al potenziamento della navigazione interna, si assiste all'apertura di nuovi canali (istmo di Suez, Canale di Kiel). Tutto ciò contribuì all'unificazione mondiale del mercato, che, tuttavia, non portò alla fraternità fra gli uomini (secondo i cosmopoliti del '700), ma allo scontro tra i vari Stati.
· diffusione linee telegrafiche e telefoniche.
· MONOPOLI dei capitalisti: grazie alla concentrazione di enormi quantità di capitali, grande imprese riescono a porre sotto il proprio controllo una parte notevole della produzione, stroncando così le aziende minori.
· IL CAPITALE FINANZIARIO: rappresenta la fusione tra il capitale bancario con quello industriale. Ciò significa che l'oggetto delle esportazioni non è più la merce, ma il capitale, che viene investito in aree sottosviluppate; qui infatti i capitali sono scarsi e l'abbondante mano d'opera viene retribuita scarsamente.
· la concentrazione di produzione portò ad un legame sempre più stretto fra le scelte dei governi e gli interessi economici.

· grande flusso emigratorio transcontinentale:
- 1) EUROPA V AMERICA e OCEANIA
quando: 1880-1914
chi: contadini delle zone sottosviluppate a struttura ancora semifeudale
perché: fuggono dalla disoccupazione del proprio paese alla ricerca di impiego nei settori edilizi, nei lavori stradali e ferroviari.

- 2) Paesi poveri V Europa

Seconda Rivoluzione industriale, riassunto

Nell'ultimo trentennio dell'Ottocento iniziò in Germania e negli Stati Uniti la Seconda Rivoluzione Industriale, grazie soprattutto all'invenzione di un nuovo metodo per produrre l'acciaio. Negli stessi anni conseguiva formidabili sviluppi anche la chimica, le cui scoperte sui prodotti sintetici entravano prepotentemente nell'industria.
La meccanizzazione, favorita dalle nuove scoperte, consentì agli imprenditori di risparmiare sul costo della manodopera, affidando alle macchine molte operazioni prima compiute dagli operai. Ciò determinò l'aumento della produzione e l'avvio della produzione in serie, cioè grandi quantità e a basso costo, di molti beni. Le merci prodotte in serie cominciarono a essere vendute nei grandi magazzini che, mirando alla quantità delle vendite, potevano praticare prezzi convenienti. In questo periodo nacque anche la pubblicità.
Le nuove invenzioni (per esempio i nuovi metodi per la conservazione dei cibi), l'uso sempre più diffuso dell'acciaio e dell'elettricità, nonché i progressi dell'industria e in genere, trovavano ideale vetrina delle esposizioni universali periodicamente organizzate nelle più importanti città d'Europa. Memorabili furono le esposizioni universali di Londra, nel 1851, e di Parigi, nel 1855.
Le tecniche finanziere si fecero più sofisticate: la grande quantità d'oro e d'argento che i cercatori trovano nei giacimenti americani e russi determinò, per un complicato meccanismo, l'uso della cartamoneta, le cui emissione fu affidata alle Banche di Stato.

Seconda Rivoluzione industriale, spiegazione

Alla fine del 1800 ci fu la seconda rivoluzione industriale che ebbe come protagonisti la Germania e gli Stati Uniti d’America.
Da alcuni francesi fu messo a punto in metodo per la produzione dell’acciaio su scala industriale che sostituiva il ferro. L’acciaio era resistente ed economico, si diffuse nelle costruzioni, nella meccanica e nei trasporti.
Nel campo dell’elettricità Edison inventò la lampadina. Questo tipo di energia elettrica fu utilizzata nelle fabbriche, cambiando il volto dell’industria.
Il petrolio venne utilizzato come combustibile e favorì lo sviluppo del motore a scoppio.
Un ingegnere americano di nome Taylor elaborò il metodo dell’organizzazione scientifica del lavoro, un procedimento volto ad aumentare la produttività.
Furono introdotte nuove innovazioni tecniche tra cui gli elettrodomestici, biciclette, orologi, ecc.
Tutte queste invenzioni e tecnologie richiedevano un forte investimento di capitali che portarono alla nascita delle banche.

Seconda Rivoluzione industriale, storia

Negli ultimi tre decenni dell’Ottocento si verificano delle innovazioni economiche, che gli storici chiamano seconda rivoluzione industriale. L’ultimo trentennio dell’Ottocento fu una fase di grande innovazione tecnologica. La meccanica vide un perfezionamento dei macchinari. Il settore siderurgico conobbe la rivoluzione dell’acciaio che era apprezzata da tempo per la sua robustezza.
Ma il grande salto della seconda rivoluzione industriale venne dalla chimica, dall’elettricità e dal petrolio. La chimica permise la fabbricazione di nuovi materiali, come l’alluminio, e diffuse la soda, i coloranti artificiali e i concimi. Il petrolio, consentì l’enorme sviluppo dei motori a combustione interna: iniziava così l’era dell’automobile. Nel settore agricolo, i mercati mondiali furono inondati dai cereali prodotti da Stati Uniti, Canada, Argentina, Australia. Poiché il loro prezzo era inferiore a quello europeo, si verificò una tendenza al ribasso dei prezzi agricoli in Europa. I produttori europei reagirono a queste difficoltà in due modi: da un lato chiedendo l’adozione di politiche protezionistiche; dall’altro innalzarono la produttività delle aziende agricole. Solo le agricolture meglio attrezzate poterono compiere tale conversioni.
In campo industriale la crisi fu originata da una sovrapproduzione. La massa della produzione tendeva a crescere in modo eccessivo rispetto alla domanda, che rimaneva modesta a causa del basso reddito di gran parte della popolazione. Alcune imprese fallirono, altre su fusero e altre furono assorbite da aziende maggiori. Tutto ciò contrastava con la teoria della libera concorrenza e favorì la nascita delle monopoli.
La maggior parte della popolazione era addetta all’agricoltura e a vivere nelle campagne. Con la nascita delle fabbriche molti si spostarono nelle città. Si affermarono i primi trasporti pubblici, per prima i tram trinati dai cavalli, poi quelli elettrici e le ferrovie metropolitane. L’industria degli svaghi e dei divertimenti diventava sempre più ricca e piena di novità come il circo, l’operetta e il cinema: la più recente forma di intrattenimento inventata dai fratelli Lumière. Nei paesi più progrediti nacque l’istruzione pubblica.
La seconda rivoluzione industriale ha portato molti cambiamenti come il lavoro minorile. I bambini cominciavano a lavorare a 4-5 anni perché le condizioni delle famiglie non permettevano di allevare 7-8 figli con i due miseri stipendi dei genitori. I bambini venivano assunti perché erano più docili degli adulti e essendo minuti, potevano svolgere lavori che un uomo per la corporatura non poteva fare, inoltre perché li sottopagavano in quanto minori. Gli imprenditori sfruttavano la richiesta di lavoro per diminuire i salari e aumentare le ore di lavoro, costringendoli ad orari massacranti che arrivavano a 14-15 ore al giorno. La giornata lavorativa di un bambino cominciava alle 5-6 di mattina. La sua famiglia viveva in quartieri malfamati, assieme a ladri e criminali, ma non aveva paura di essere derubata, in quanto non c’era niente da rubare nelle loro casa: vivevano nella povertà più assoluta. Le condizioni igieniche erano scarse o assenti e le malattie erano diffuse, anche una febbre, poteva essere mortale. Per i quartieri la spazzatura e l’urina venivano gettate in strada dove giravano topi, portatori di malattie. Dopo essere entrato in fabbrica il bambino cominciava ad essere sfruttato. Venivano rinchiusi per 14 ore in una stanza, appena un bambino rallentava il ritmo, lo frustavano. L’ambiente di lavoro era sporco e nell’aria girava una polverina prodotta da macchine, questa si annidava nei polmoni e provocava soffocamento. Se un bambino si addormentava, poteva cadere nella macchina e ne usciva mutilato o ucciso, ma a questo punto era meglio morire che vivere in un’epoca dove neanche l’opinione pubblica rimaneva allibita davanti a questi orrori. Il lavoro provocava demenza e nel 1800 il tasso di analfabetismo era altissimo, i bambini per mangiare dovevano lavorare e non avevano tempo per andare a scuola. Pochi bambini pochi tornavano a casa ancora vivi, la giornata lavorativa veniva interrotta dalla pausa pranzo che durava 40 minuti, ma 20 venivano impiegati per la pulitura delle macchine. Mentre i ricchi vivevano nel lusso milioni di bambini erano costretti a massacrarsi di lavoro per un tozzo di pane, nessuno possedeva scarpe, il lavoro toglieva loro la gioia di vivere, non sapevano più giocare, e non si chiedevano cosa avrebbero fatto il giorno dopo, ma se quel giorno fossero stati ancora vivi. I bambini svolgevano vari tipi di lavoro: maneggiavano il telaio, facevano i minatori, gli spazzacamino e i picconieri. Tutti lavori pesantissimi che provavano ancor di più i loro corpi ormai deformi a causa del lavoro e della mancanza di luce. Al termine della giornata lavorativa i bambini uscivano dalle fabbriche e si addormentavano sui cigli delle strade, prima di tornare a casa.

Seconda Rivoluzione industriale, eventi

Nel 1870 si assiste alla definitiva vittoria del liberalismo e del principio nazionale. I fautori delle forme nuove di autoritarismo fanno propria parte di idee liberal-nazionali e accolto le esigenze e i programmi di sviluppo economico. Si ha una trasformazione a tutti i livelli della vita sociale, nell’economia e nella cultura. In corrispondenza con le lotte per la libertà e la nazionalità, l’industria capitalistica aveva conquistata un ruolo decisivo nell’economia mondiale.
Le fonti di energia (dopo 1870), sono la base del dinamismo e della potenza della civiltà industriale, si allargarono ulteriormente con la nascita di nuove fonti di energia (industrie petrolifere ed energia elettrica).
Questi anni furono un periodo di invenzioni tecniche che provocarono un’ulteriore crescita industriale.
Un nuovo settore industriale con la nascita dell’industria chimica.
Impulso al sistema delle comunicazioni fa sentire la necessità di sbocchi di mercato, di approvvigionamento di materie prime e di manodopera per una produzione crescente a ritmo accelerato. Linee ferroviarie transcontinentali, superamento ostacoli naturali, sostituzione del motore alla vela. Il sistema moderno di comunicazione fu lo strumento dell’unificazione mondiale del mercato.
Anche l’emigrazione, assumendo nuovi caratteri e funzioni, diventò un aspetto complementare della civiltà industriale. Tra il 1880 e il 1914 l’ondata migratoria raggiunse proporzioni mai toccate: punto di partenza le zone di arretratezza economico dell’Europa, punto di attrazione gli USA, la cui richiesta di manodopera favorì l’impiego di contadini nei lavori stradali e ferroviari e nell’industria edilizia. Il mondo rurale rimasto chiuso e isolato ai margini della vita moderna, cominciò ad avvertire nuove esigenze politiche e civili.
L'ampliamento e rinnovamento del sistema bancario: bisogno di credito anche per le imprese private e per i lavori pubblici; si crearono grandi concentrazioni, che mobilitarono il risparmio in misura sempre più larga al servizio dell’industria, del commercio, dei trasporti.
Sviluppo tecnologia, mercato, credito, dimostravano più disponibilità di risorse umane più la logica della concorrenza capitalistica (momenti di crisi colpivano periodicamente l’economia mondiale); sorse, negli ultimi decenni dell’800, la tendenza alla concentrazione dell’attività produttiva, alle coalizioni e fusioni tra diverse società, fabbriche...Comincia una nuova fase del capitalismo: le maggiori industrie bancarie acquisirono un carattere monopolistico.
L’idea della concorrenza come fattore di stimolo e progresso, espressione della libertà economica, cominciò ad offuscarsi.
Le fabbriche vedevano razionalizzate le tecniche di organizzazione e di sfruttamento del lavoro e la regolamentazione del ritmo produttivo e la ripartizione dei compiti. Il “Taylorismo”, elaborato nel 1893 (Frederik W. Taylor) diede il primo avvio al tipo di produzione a catena di montaggio, con la quale si regolò, sulla base della velocità di un complesso di macchine coordinate, tutto l’insieme dell’attività lavorativa della fabbrica.
I grandi complessi bancari giunsero (controllo del credito, possesso di azioni e impiego di capitali) a conquistare parte preponderante nella direzione di imprese industriali. Il nuovo tipo di capitale basato sulla compenetrazione tra banche e industrie produsse una eccedenza di capitali e la ricerca di possibilità di investimenti e di profitti anche all’estero. L’esportazione di capitali divenne uno degli aspetti più importanti dell’espansione dell’influenza capitalistica su scala mondiale, e si intrecciò con la ricerca di mercati e di materie prime nel quadro della lotta economica tra le nazioni. Dai grandi centri industriali il capitalismo finanziario si indirizzò verso alcune aree economicamente arretrate e alle condizioni favorevoli alla realizzazione di alti profitti.
Ci furono periodiche crisi economiche sempre più gravi e generali e un grande squilibrio tra la domanda e l’offerta, tra il mercato e l’attività produttiva: incapacità del mercato di assorbire la quantità di beni prodotti generò fallimenti, disoccupazione e paralisi del sistema. Le conseguenze erano più disastrose più era importante e ramificata l'industria, nell’economia e nella società e ampiezza rete di scambio.
La prima crisi di dimensioni mondiali si ebbe nel 1857, altre ne seguirono con ritmo regolare fino al crack del 1929 ocn un'accelerazione della trasformazione del sistema economico (si accentuò la tendenza ad abbandonare il libero scambio e ad adottare misure protezionistiche).

Seconda Rivoluzione industriale, invenzioni

Nella seconda metà dell'Ottocento ci fu la Seconda Rivoluzione industriale, tra i settori in espansione ci furono:

- il settore elettrico, con l'invenzione della luce elettrica che cambiò anche i ritmi di lavoro nella fabbriche, dove prima la produzione cessava con il venir di meno luce diurna: ora gli operai potevano lavorare in turano ininterrotti nelle ventiquattro ore;

- Il campo medico e scientifico, il quale vide come protagonisti Charles Darwin e Gregor Mendel che stimolarono l'approfondimento di anatomia comparata, fisiologia, genetica e nel corso del secolo vennero studiate cure per varie malattie.

- Il campo dei trasporti, con la modernizzazione dei preesistenti mezzi di trasporto e la nascita di un nuovo mezzo, l’automobile. Nel 1883 Gottlieb Daimler brevettò il primo motore a benzina.

- Il campo delle comunicazioni: parallelamente ai trasporti, anche le comunicazioni si fecero più veloci e intense. La scoperta dell'elettromagnetismo con l'invenzione del telegrafo prima e del telefono poi, permisero le prime comunicazioni intercontinentali.

Autori che hanno contribuito al presente documento: Ary193, Alex94, Cicciodeciccis., Pinturicchio98, francycafy93, ag172d, skamilza, contugiulia.