Dostoevskij: biografia, pensiero e opere dello scrittore russo

Biografia, libri, pensiero e frasi di Fëdor Dostoevskij, scrittore e filosofo considerato tra i più grandi romanzieri della letteratura russa

Dostoevskij: biografia, pensiero e opere dello scrittore russo
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Dostoevskij: biografia

Fëdor Dostoevskij
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Dostoevskij nasce a Mosca nel 1821 come Fëdor Michajlovic Dostoevskij ed è considerato il maggior romanziere russo grazie alla sua prolifica produzione letteraria. Si forma in un ambiente religioso e autoritario, tanto che alla morte della madre viene costretto dal padre, medico aristocratico decaduto, a frequentare la scuola del genio militare di San Pietroburgo che frequenta malvolentieri dal momento in cui il suo vero amore è già la letteratura.

Subito dopo il diploma, rinuncia alla carriera militare per scrivere invece il suo primo romanzo, Povera gente, che ha un grande successo. Successivamente si dedica Il sosia e Le notti bianche, deludendo parzialmente i suoi primi estimatori. Tra questi un critico, Belinskij, che lo aveva acclamato come scrittore esordiente.

Nel 1849 Dostoevskij aderisce a un circolo di intellettuali socialisti e per questo viene condannato a morte, anche se poco dopo arriva la grazia da parte dello Zar Nicola I e la condanna a quattro mesi di esilio in Siberia e quattro di arruolamento forzato.

Nel 1857 Dostoevskij sposa una giovane vedova: subito dopo il matrimonio torna alla letteratura con Il villaggio di Stepancikovo e Il sogno dello zio.

Nel 1861 inizia a scrivere in qualità di giornalista per la rivista Il tempo. Qui compaiono due nuove opere: Memorie da una casa di morti (racconto dell’esperienza siberiana) e Umiliati e offesi.

Dopo un viaggio in InghilterraFrancia e Germania esprime giudizi netti e negativi sulla civiltà occidentale, poi fonda il periodico Epoca e pubblica due opere che lo consacreranno definitivamente nell’Olimpo degli scrittori: Memorie del sottosuolo e Delitto e castigo. Entrambe gli procureranno buona fama ma scarso successo economico.

Rimasto vedovo, nel 1867 sposa in seconde nozze la propria stenografa, Anna Snitkina. Pubblica poi Il giocatore, romanzo autobiografico in cui confessa la sua rovinosa passione per la roulette.

La sua situazione economica non è delle migliori: per sfuggire ai creditori si trasferisce all’estero con la moglie e scrive un altro romanzo che gli procurerà una fama imperitura: L’idiota.  Una volta tornato in Russia nel 1873 pubblica I demoni.

Segue un periodo molto prolifico che lo porterà a scrivere I fratelli Karamazov e che si protrae fino al 1880. Nel 1881 muore improvvisamente a Pietroburgo.

Dostoevskij: opere

Ricapitoliamo qui le principali opere di Dostoevskij:

  • Povera gente (1846);
  • Il sosia (1846);
  • Le notti bianche (1848);
  • Il villaggio di Stepancikovo (1859);
  • Il sogno dello zio (1859);
  • Memorie da una casa di morti (1861-62);
  • Umiliati e offesi (1861);
  • Memorie del sottosuolo (1865);
  • Delitto e castigo (1866);
  • Il giocatore (1867);
  • L’idiota (1868-69);
  • I demoni (1873);
  • L’adolescente (1875);
  • Diario di uno scrittore (1876-81);
  • I fratelli Karamazov (1879-80).

Dostoevskij, pensiero

Fëdor Dostoevskij è noto per la sua profonda indagine nella psicologia umana e nelle complessità morali dell'esistenza. Il suo pensiero si concentra spesso sulle tensioni tra bene e male, libertà e predestinazione, fede e dubbio, esplorando i confini estremi della condizione umana.

La sua visione del mondo è intrisa di un cristianesimo ortodosso che vede nella sofferenza una via verso la purificazione spirituale e l'autoconoscenza. Dostoevskij, con la sua acuta introspezione psicologica e filosofica, rimane una figura titanica nella letteratura mondiale, il cui pensiero continua a provocare, ispirare e confortare lettori di ogni epoca.

Dostoevskij: frasi celebri

Alcune citazioni celebri di Dostoevskij:

  • Tutte le cose e tutto nel mondo è incompiuto, per l'uomo, e nel frattempo il significato di tutte le cose del mondo è racchiuso nell'uomo stesso.
  • Vivere senza Dio è un rompicapo e un tormento. L'uomo non può vivere senza inginocchiarsi davanti a qualcosa. Se l'uomo rifiuta Dio, si inginocchia davanti ad un idolo.
  • La tragedia e la satira sono sorelle e vanno di pari passo; tutte e due prese insieme si chiamano verità.
  • A volte l'uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza.
  • La povertà non è un vizio; ma la miseria, l'indigenza è vizio. Nella povertà voi conservate ancora la nobiltà dei vostri sentimenti innati; nella miseria, invece, nessuno mai la conserva.
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