Ftse Mib: c’è da temere ora? ENI, Saipem e Telecom buy?

Il Ftse Mib è ben più lontano dai minimi che dai massimi di periodo: cosa aspettarsi ora?

Di seguito riportiamo l’intervista al trader Davide Biocchi, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chip.

Il Ftse Mib è arrivato a testare quota 26.500 punti. Ci sono le condizioni per assistere a ulteriori rialzi nel breve?

Il Ftse Mib a spanne si trova a 6.500 punti dai minimi e a 1.500 punti dai massimi, e mi riferisco ai top segnati tra fine 2021 e inizio 2022 e al bottom visti all’inizio dell’autunno scorso.

Tra i motivi che hanno spinto le Borse al ribasso c’erano la guerra, lo spauracchi dell’inflazione e la crisi energetica.

Siamo in un contesto in cui il conflitto tra Russia e Ucraina non si è per nulla risolto, anche se i mercati lo hanno messo alle spalle.

Anche la crisi energetica non è stata superata, ma solo tamponata, e l’inflazione potrebbe avere un colpo di coda importante, specie negli Stati Uniti, visto che i salari e la disoccupazione sono resilienti.

La dinamica dei prezzi al consumo potrebbe quindi mettere con le spalle al muro le Banche Centrali che, o diventano ancora più cattive o non ne escono.

Ftse Mib: quali scenari ora?

Da questo momento in poi la mia narrativa tornerà ad essere preoccupata, ma solo per il fatto che devo turarmi il naso.

Non vuol dire che il mercato deve scendere, ma sono preoccupato per il fatto che le Borse possono calare anche tanto, anche se mi adeguo fino a prova contraria.

Credo che l’intonazione del Ftse Mib rimarrà rialzista anche in caso di ritorno al di sotto della soglia psicologica dei 25.000 punti, almeno fino a quando sarà difesa area 23.600.

Se si abbandona la fase attuale in cui il mercato o cresce o consolida, è chiaro che i temi che possono determinare un malumore degli investitori tornerebbero prepotenti.

Nel caso in cui dovesse proseguire questo rialzo del Ftse Mib ci sarà spazio fino ai massimi precedenti in area 27.900/28.000, dove siamo già arrivati un paio di volte con modalità roboanti per poi fare marcia indietro.

Da tenere conto che si tratta di un indice, cioè il Ftse Mib torna sullo stesso prezzo, ma la geografia dei titoli che lo compongono è molto diversa da prima.

La view su ENI e Saipem

Saipem continua a inviare segnali positivi, mentre è più cauto ENI. Cosa può dirci di questi due titoli?

Saipem è un titolo di cui non mi fido, perché non credo che prima la società bruciava solo cassa e ora sembra essere tornata la virtuosa del listino.

Preferisco parlare poco di Saipem perché secondo me i rischi sono superiori ai benefici, motivo per cui lo lascerei da parte in questo momento.

ENI, invece, sta un po’ nicchiando perché questo è quanto sta facendo il prezzo del petrolio.

Si tratta di un titolo che ha conquistato appeal, basti pensare a quanto è cresciuto l’utile di ENI nell’ultimo anno.

Sono curioso di vedere la prossima trimestrale, perché a settembre il gruppo aveva polverizzato qualsiasi forma di record a livello di profitti sull’anno precedente.

ENI è stata la società che più di tutte ha fatto extra-profitti e secondo me, visto che con la prossima trimestrale conosceremo l’entità dell’utile annuale, sapremo allora se il titolo può avere ancora più appeal, specie per quelli che sono cacciatori di dividendi.

Se le notizie saranno davvero buone, si potrebbe assistere per ENI al breakout della resistenza in area 14,5 euro.

In caso di rottura di tale soglia, si potrà comprare il titolo e tenerlo fino allo stacco del dividendo, decidendo poi se incassarlo, andando a chiudere con la plusvalenza delle minus pregresse.

L’analisi di Telecom Italia

Come valuta il recente andamento di Telecom Italia e quali strategie ci può suggerire per questo titolo?

Credo che si sia un po’ in generale capito che questo Governo è probabilmente un po’ più attento dei precedenti alle sorti di Telecom Italia.

Questo non vuole dire che gli azionisti del gruppo saranno privilegiati, ma che probabilmente la speculazione al ribasso sul titolo avrebbe vita più dura.

A mio parere, quelli che credevano in uno short a oltranza su Telecom Italia, stanno tirando i remi in barca.

Se da un partre la soluzione per il gruppo non è dietro l’angolo, dall’altra è probabile che la situazione del titolo quantomeno non peggiori, quindi se prima scommettevo sul ribasso, forse è bene che ritiri questa strategia.

Per Telecom Italia credo che potrebbe essere alla portata area 0,3 euro, ma sarà necessaria una violazione della resistenza a ridosso di quota 0,27 euro.

Sarà bene in ogni caso essere prudenti, perchè può succedere che alla fine il rialzo parte e gli ultimi che arrivano rischiano di rimanere incastrati.

I titoli da tenere d’occhio

Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?

Uno sguardo a Leonardo perché credo che stiamo entrando in una fase nuova per quel che riguarda gli aiuti militari all’Ucraina.

Anche l’Italia magari farà un upgrade e a quel punto ci sono sicuramente dei mezzi e degli armamenti che possono essere prodotti in parte da Leonardo e in parte da Iveco Group.

Non a caso i due titoli hanno suscitato grande interesse da parte degli operatori.

Personalmente non sono un uomo di guerra e tendo quindi a rifuggire certe cose per stile personale, ma ini infinite sessioni di trading ho raccontato quella che mi sembrava la formazione di una figura di minimo arrotondato su Iveco Group.

Per Leonardo la crescita è stata veloce e credo che sia vicino il momento in cui si deve tirare il fiato, ma questo discorso è valido anche per Iveco Group.

Tra i 9,5 e i 10,3/10,4 euro Leonardo entra in una palude e credo che difficilmente avrà spazio oltre i 10,4 euro.

Iveco Group per mesi è stato scambiato intorno ai 5 euro e ora che ne vale 7,5 euro, finchè va di inerzia e sale va bene, ma se dovesse fermarsi un po’, potrebbero apparire subito quelli che farebbero scattare delle prese di beneficio.

Se avessi posseduto l’azione, dopo la candela di venerdì scorso sarei stato venditore, perché c’è stato un ipotetico segnale di possibili prese di profitto.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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