Settembre è il mese in cui regolarmente si procede al controllo periodico della caldaia. Si consiglia infatti di eseguirlo in questo periodo in modo che l’apparecchio sia perfettamente funzionante, pulito ed efficiente al momento di accenderlo per il riscaldamento di casa. Nonostante sia risaputo che il controllo della caldaia è obbligatorio per legge, non tutti hanno perfettamente chiaro in cosa consiste questo controllo e soprattutto ogni quanto va fatto per evitare multe e sanzioni.
In questo articolo scopriremo tutto quello che c’è da sapere sulla manutenzione delle caldaie rispondendo ad alcune frequenti domande su questo argomento.
Prima di tutto però è importante una premessa. Il controllo della caldaia è una questione di sicurezza prima di tutto, ma non solo. Un elettrodomestico che non funziona come dovrebbe, magari vecchio di qualche anno, ha costi molto maggiori in bolletta e inquina di più perché ha consumi più alti rispetto ad un modello ben manutenuto. I costi per il portafoglio (che quest’anno saranno notevoli visto come vanno le cose) e per l’ambiente possono essere quindi abbattuti occupandosi regolarmente della manutenzione della propria caldaia. Con controlli costanti si evita infatti il rischio di dispersioni dannose per l’ambiente e per la salute, oltre ad un aumento considerevole dei costi della bolletta del gas. In merito a questo, per risparmiare sui consumi di casa, su Trovaprezzi.it sono disponibili promozioni e Coupon Luce e Gas.
Per prima cosa, facciamo chiarezza perché i controlli da fare sulla caldaia sono di diverso tipo. Esistono due tipologie di controllo che vanno fatte sulla caldaia: il primo è quello che riguarda appunto la manutenzione ordinaria dell’impianto e il secondo riguarda invece l’efficienza energetica.
La revisione della caldaia consiste in un generale controllo dell’impianto, con particolare attenzione alle parti più utilizzate e soggette a deterioramento come la camera di combustione, la guarnizione di tenuta e i ventilatori. Contestualmente viene effettuata anche la pulizia della caldaia, che ha lo scopo di rimuovere eventuali depositi e incrostazioni che potrebbero compromettere il rendimento della caldaia e quindi comportare costi maggiori in bolletta. Se necessario, verranno anche sostituiti i filtri.
Il controllo dei fumi è invece un test obbligatorio per legge che serve a verificare la regolazione del bruciatore: in questo modo, si determinano i valori di tiraggio e la temperatura dei fumi di combustione. Inoltre, vengono misurati i valori inquinanti e i parametri di sicurezza e di risparmio energetico. Si tratta di un controllo a cui non devono essere sottoposte solo le caldaie ma anche tutti i tipi di riscaldamento che abbiano una potenza superiore ai 10 w, ad esempio le stufe a pellet di uso domestico. Il controllo dei fumi è conosciuto anche come “bollino blu”: è proprio questo a certificare che la combustione avviene correttamente e non ci sono rischi di incendi o esplosioni.
Molti pensano che la revisione della caldaia vada fatta obbligatoriamente una volta all’anno, mentre in realtà la periodicità è diversa da modello a modello. Basta controllare il libretto delle istruzioni con il quale viene venduto l’elettrodomestico per scoprire ogni quanto è necessario chiamare un tecnico per verificare che tutti funzioni correttamente. Il Decreto del Presidente della Repubblica numero 74 del 2013, che disciplina la materia, non impone infatti alcun controllo annuale.
La cadenza dipende essenzialmente dalla potenza dell’elettrodomestico: anche se nella maggioranza dei casi è annuale, potrebbe essere anche biennale nei modelli più moderni e innovativi. Sarà il tecnico che effettuerà la revisione a indicarvi con esattezza la periodicità dei controlli. Secondo la legge, gli unici vincoli sono che il controllo venga effettuato a regola d’arte e che l’esito della revisione sia riportato sul libretto di impianto.
Il controllo dei fumi, invece, ha una cadenza che è stabilita per legge in base alla tipologia di impianto e di combustibile utilizzato:
Per semplificare, possiamo comunque dire che la stragrande maggioranza delle caldaie domestiche presenti nelle nostre case richiede un controllo annuale. Non dimenticate però di chiedere al tecnico la conferma per evitare di saltare i controlli necessari. In ogni caso, sul libretto di impianto troverete specificata la cadenza con cui va eseguito il controllo dei fumi.
Sicuramente avrete anche sentito parlare del Bollino Blu.
Si tratta della certificazione che la vostra caldaia ha superato il controllo dei fumi ed è risultata efficiente e funzionante. In pratica, il Bollino Blu attesta che le emissioni di sostanze inquinanti nell’aria, attraverso i fumi di scarico della caldaia, siano al di sotto della soglia massima stabilita per legge. Se invece la caldaia non supera il controllo, il tecnico concorderà con il proprietario l’intervento necessario per sistemare il malfunzionamento.
Su quanto costa il Bollino Blu non possiamo dare una risposta univoca perché il costo varia sensibilmente da un comune all’altro: si va da un minimo di 50 euro fino a superare anche i 150 euro per l’intero lavoro di controllo da parte del tecnico.
Meno conosciuto ma altrettante importante, il Bollino Verde viene rilasciato al termine del controllo effettuato per verificare l’efficienza energetica della caldaia. La differenza principale rispetto al Bollino Blu è l’ente che lo rilascia: quello verde, infatti, riguarda i comuni con una popolazione massima di 40mila abitanti ed è di competenza del comune, della provincia o della regione in base alla specifica collocazione geografica. Per conoscere le disposizioni del vostro comune (se sotto i 40mila abitanti), la cosa migliore è rivolgersi direttamente agli enti locali di riferimento.
In ogni caso, proprio come avviene per il Bollino Blu, anche il rilascio di quello verde non è automatico ma avviene solo se la caldaia supera il controllo eseguito dal tecnico specializzato.
Sia la revisione della caldaia che il controllo dei fumi devono essere eseguiti necessariamente da un tecnico specializzato: bisogna dunque rivolgersi a una ditta, che potrebbe essere sia la stessa che ha installato la caldaia sia una specifica addetta all’assistenza delle caldaie. La revisione della caldaia ha un costo che può variare dagli 80 ai 100 euro a seconda della ditta a cui ci si rivolge e della città in cui si vive.
Solitamente, la revisione della caldaia spetta al proprietario della casa, ma non è detto. Se la casa è in affitto, infatti, la spesa spetta a chi vive nell’immobile e dunque usufruisce della caldaia: saranno gli inquilini a doversi occupare dei controlli annuali e di conservare correttamente il libretto. In caso di guasto alla caldaia, salvo accordi diversi, le spese saranno a carico degli inquilini se di piccola manutenzione; se invece l’elettrodomestico deve essere sostituito o ci sono grossi danni, sarà una spesa a carico del proprietario.
Non c’è una risposta univoca a questa domanda perché ogni ditta applica il suo tariffario, che può essere anche molto diverso in base alla zona geografica in cui ci troviamo e, ovviamente, alla tipologia di servizio che viene richiesto. Molte ditte prevedono infatti dei pacchetti più o meno articolati di servizi, che comprendono il controllo obbligatorio per legge ma anche dei controlli più specifici; inoltre, potreste sentirvi proporre un abbonamento, in modo da poter usufruire dell’assistenza gratuita per qualsiasi tipo di malfunzionamento alla caldaia.
In generale, i prezzi medi per un controllo annuale della caldaia oscillano tra 70 e 100 euro, a seconda appunto della città e della regione in cui ci troviamo.
Nel caso in cui il registro non venga aggiornato nei termini previsti, scatteranno le sanzioni, che generalmente vanno da un minimo di 500 a un massimo di 3.000 euro. Il rischio di sanzione è previsto anche se l’inquilino o il proprietario vengano trovati sprovvisti del libretto d’impianto: in questo caso, la sanzione è compresa tra 500 e 600 euro.
Inoltre, è bene sapere che la responsabilità per legge spetta sempre al proprietario della caldaia ossia chi l’ha acquistata e fatta installare: esiste infatti un registro regionale in cui sono riportati i dati anagrafici del proprietario e della caldaia, con lo scadenzario della revisione periodica.
Al di là delle sanzioni, è bene sempre ricordare che la manutenzione regolare della caldaia non è importante solo per evitare multe: non dimentichiamoci infatti che una caldaia funzionante ed efficiente è una caldaia che consuma meno e che, quindi, vi farà risparmiare sulla bolletta del gas e dell’elettricità. Oltre a questo, c’è l’aspetto legato alla sicurezza e quello che riguarda l’ambiente: se la caldaia non funziona come dovrebbe, non solo potrebbe essere pericoloso utilizzarla ma sicuramente avrà un notevole impatto sull’ambiente perché le emissioni inquinanti saranno superiori alla norma.
Insomma, ci sono tanti buoni motivi per prenotare ogni anno un appuntamento con il tecnico della caldaia.
L’ente preposto al controllo della manutenzione della caldaia sono le Regioni, che possono predisporre delle ispezioni a campione casuali oppure sulla base del mancato pagamento del Bollino Blu. In ogni caso, la responsabilità è di chi utilizza la caldaia quindi, nel caso l’appartamento sia in affitto, la manutenzione ordinaria spetta agli inquilini (mentre al proprietario dell’immobile è demandata la manutenzione straordinaria dell’impianto).
Buonasera Gianfranca e grazie per averci scritto. Le consigliamo di controllare il libretto della caldaia per verificare le date esatte e di chiedere conferma al tecnico che ha eseguito i controlli, che sicuramente saprà darle informazioni precise in base ai controllo fatti gli anni passati.
Buongiorno ho fatto un contratto di manutenzione caldaia per 2 anni pagato 3 rate dovevo fare l controlli ma non sono mai venuti così ho cambiato fornitore ora mi chiedono di rispettare il contratto cosa devo fare grazie
L’argomento bonus è una materia in continuo divenire e ogni anno è bene fare chiarezza su quali sono le possibilità a disposizione di cittadini e famiglie per risparmiare e ottenere detrazioni e sconti.
Di recente Arera, l'autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha comunicato ai clienti del mercato tutelato un aumento del 12% del costo del gas per i consumi di ottobre 2023 rispetto a settembre.
Come tutti gli elettrodomestici, anche la caldaia è un apparecchio che deve obbligatoriamente essere accompagnato dall'etichetta energetica, un documento fondamentale per conoscere tutte le informazioni più importanti relative all'elettrodomestico. Secondo il regolamento
Buongiorno, per cortesia mi serve una informazione sulla scadenza del controllo della caldaia. Per comodità, perché a fine estate chi doveva fare il controllo era pieno di appuntamenti, l’ho sempre fatta a fine estate. Adesso, la ditta mi manda che devo fare il
controllo entro maggio. Ma questo mese ho delle visite mediche e anche un intervento chirurgico, e non ho il tempo per fare questo controllo. Volevo sapere se è vero che sono obbligata a farla entro maggio. Il tecnico, che ho contattato, mi ha detto che è perché scade non ricordo più cosa. Grazie