Viaggio in Finlandia per imparare la felicità (e il tuo finlandese interiore)

Tuffarsi nell’acqua placida (e fredda!) di un lago nordico, navigare su un battello-sauna, accendere il fuoco per fare il caffè, trovare il castello più a nord del mondo. E sfidare corpo, anima e natura: viaggio di primavera in Finlandia, dove la vita «ti fa il solletico»
viaggio in Finlandia
Viaggio in finlandia: Punkaharju./ ipa-agency.net

**Questo reportage di viaggio in Finlandia di Ferdinando Cotugno è pubblicato sul numero 10 di Vanity Fair in edicola fino al 12 marzo 2024. **

La felicità è un evento o può essere un metodo? È una cosa che ci accade, come i temporali, o qualcosa che si può apprendere? È con queste domande che arrivo al Kuru Resort, sulle sponde del lago Saimaa, nella parte sud-est della Finlandia.

Il punto di attracco della sauna galleggiante Saunalautta Imatra.

Heidi Lehtosaari Maailman aarella

Questo viaggio in Finlandia è in parte fuga perfetta da estati italiane sempre più torride, e in parte una sfida, dei finlandesi a me, per dimostrarmi che la felicità è un’abilità che si può insegnare, come un alfabeto nuovo.

Alcuni dei 36 cottage al Kuru Resort (Rantasalmi, Finlandia sud-orientale), mimetizzati nel bosco e affacciati  sul lago Saimaa.

Per sei anni il World Happiness Report ha messo la Finlandia al primo posto come Paese più felice del mondo, per quel misto di stato sociale e rapporto intimo con la natura, socialdemocrazia e trekking. La Finlandia sta provando a trasformare il proprio modo di essere felici in esperienza turistica. Lo slogan è divertente: «Find your inner finn», trova il tuo finlandese interiore. Il mio finlandese interiore lo immagino come l’amica di penna che avevo al liceo, Saija, che era di Helsinki e una volta mi scrisse: «Ferdinando, vedrai che ogni tanto la vita ti farà il solletico».

Mikaela Creutz, ex trader finanziaria diventata guida naturalistica, ci insegna ad accendere un fuoco sull’isola Karnetsaari, una della nostre «insegnanti di felicità».

La prima frase di questa lingua nuova sulla felicità però suona preoccupante: «Ora facciamo una sauna e un bagno nel lago», mi dice il mio Finlandese Esteriore, che si chiama Sergei e in realtà è un russo adottato vent’anni fa dalla Scandinavia.

Il Lago Saimaa visto dall’alto (o anche da Google Maps): il più grande della Finlandia e il 4° in Europa, ha oltre 13 mila isole.

/ ipa-agency.net

Come un bagno, Sergei? Ma lo sai a che latitudine siamo? Saranno 15 gradi, in quell’acqua. «Tredici», dice, con l’aria di chi sa. Ecco. Il lago è lì, placido, tra le file di conifere e le camere del resort. Ognuna è un cottage indipendente sulla riva, immerso nel bosco, sono arredate con lusso ascetico e circondate dagli alberi, perfette per stare in veranda a leggere nel lungo tramonto nordico di inizio estate, invece è il mio finlandese interiore che oggi detta le regole e le regole sono: fai una sauna, poi camminata sulla passerella di legno, poi tuffo. Sono arrivato qui col cuore infranto per motivi personali e lo scudetto del Napoli appena vinto, insomma, pensando di sapere già tutto sulla felicità e il suo opposto, su come funziona, su come arriva e come ti viene tolta, e la mia principale convinzione era: non dipende da te, non si può imparare a essere felici come non si può imparare a volare. La puoi accogliere, ma non la puoi evocare.

Merenda con roll e muffin al ristorante Solitary, nel Kuru Resort.

Il rituale è il mix perfetto di pratica zen ed esperienza marziale, ripetizioni di sauna e tuffo nel lago, come un esercizio. La storia prosegue con me che mi lancio nell’acqua implorando di sopravvivere, altro che felicità, e ci sono quei dieci secondi in cui penso: no, ma certo, lo sapevo, non sopravviverò, ho aspettato trent’anni per vincere uno scudetto e morirò qui, in un lago finlandese. E poi invece il corpo fa una di quelle cose magiche, si abitua, si termoregola, l’acqua rimane freddissima ma io sono vivo. Sono molto vivo. Non lo so se sono felice, ma sono lieto di essere vivo e il mio corpo accaldato dalla sauna e gelato dal lago sembra in alta definizione, sento il flusso del mio sangue, è una sensazione intima, bellissima. La vita mi fa il solletico, come mi aveva promesso la mia finlandese interiore. Lo rifaccio due, tre, quattro volte, ogni volta è meglio.

la tavola pronta per il Sup Yoga.

Resort come il Kuru, a un paio di ore da Helsinki, sono immaginati per offrire il meglio dello stile di vita finlandese. Questo è un Paese da 5,5 milioni di abitanti e tre milioni di cottage, spesso senza elettricità e acqua calda, sulla riva di uno dei 187 mila laghi di un territorio coperto per due terzi di foreste. Prendere la barchetta e passare il weekend senza corrente a farsi temprare come un semidio nordico facendo il bagno all’alba è la versione da professionisti, noi che siamo dilettanti della natura scandinava possiamo godere della versione Ventunesimo secolo, che offre tutti i comfort e anche un magnifico ristorante chiamato Solitary, dove ogni prodotto è locale, di stagione, basato sull’idea di una cucina corroborante e raffinata allo stesso tempo.

La cucina natur-contemporanea del ristorante Solitary.

Da Kuru si può esplorare questo pezzo di Finlandia in libertà, fare una gita sul lago per avvistare la popolazione di foche o visitare la città di Savonlinna, dove c’è il castello medievale più settentrionale al mondo. Però la cosa più interessante è perfezionare quell’idea di felicità che i finlandesi sono contenti di insegnare, con un articolato programma di workshop. Mikaela è una ex trader finanziaria che a un certo punto ha cambiato idea, come a volte capita nella vita, e ha deciso di diventare una guida naturalistica. D’inverno va in Lapponia a -30 °C, oggi ci guida nei boschi sull’isola di Karnetsaari, che sembra uscita dal Paese delle creature selvagge, la fiaba di Maurice Sendak. È una passeggiata facile, non facciamo niente di speciale, fuoco, caffè, torta, e mi sembra esattamente questo il senso. Mikaela mi spiega che sì, si possono fare le spedizioni artiche per avventurieri, ma la natura è anche questa cosa qui, una dose piccola da assumere su base quotidiana. Tra le attività sul lago Saimaa c’è anche il Sup yoga, yoga su una grossa tavola da surf ancorata sul lago, attività offerta all’Health Resort Kruunupuisto. È un’altra di quelle imprese che pensi: il mio corpo non ce la farà mai a trovare il mix di equilibrio e forza per non cadere in acqua, e invece ce la fa, agevolmente.

Il bagno nel lago per noi freddolosi mediterranei, è audace, ma dà soddisfazioni.

L’esperienza migliore però è un’ultima crociera sul lago, su una specie di sauna battello di legno, la versione nordica di quelli che navigano sul Mississippi nei libri di Mark Twain. C’è la stessa luce magica, io ho imparato il rituale: sauna, tuffo, sauna, tuffo. Dopo il terzo ciclo mi addormento al sole e non lo so se è felicità, so che fa il solletico, so che è un’idea diversa da quella con cui ero arrivato. Crediamo che la quota di giorni felici sia predefinita per ciascuno di noi, ogni volta che arriva una giornata bella, ne abbiamo tolta una da quelle che avremo in futuro, perché ognuna è irripetibile. In parte è vero, lo sono, come sono irripetibili le grandi gioie o gli amori che non tornano. Sono le felicità senza tasto repeat. E poi ci sono forme di felicità che hanno il tasto repeat, come le canzoni. Sono rituali di connessione col mondo, che tante culture hanno e che ai finlandesi riescono bene. Una volta imparato, puoi premerlo ogni volta che ti serve. Non sarà la forma di felicità più intensa o personale che ci sia, ma sarebbe da pazzi sprecarla.

IL corpo centrale del Kuru Resort: semplice, di lusso lineare e perfettamente integrato nel bosco in riva al lago.

Per organizzare un viaggio simile al nostro, potete trovare molte informazioni qui.

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