I 5 episodi di Er che hanno fatto la storia della televisione

Sono trascorsi dieci anni - era il 2 aprile 2009 - dalla fine della serie a sfondo medico più popolare di sempre. Ecco le puntare più epiche dello show incentrato sul Pronto soccorso di Chicago
I 5 episodi di Er che hanno fatto la storia della televisione
2.L’odore della primavera (Stagione 4 episodio 19, Shades of Gray)

Un episodio da manuale, nel senso che contempla – e lo fa con un’armonia nella narrazione mirabile – tutto quello che la puntata di uno show a sfondo medico doveva annoverare in quegli anni (gli ultimi dell’Età d’oro della tv generalista): casi medici complessi, dilemmi morali, drammi personali, una componente di critica politica o sociale e un momento emotivamente coinvolgente. Nella puntata, un attacco degli antiabortisti a una clinica genera l’affollamento del pronto soccorso creando caos e tensione. Alcuni medici si interrogano sulle implicazioni etiche dell’interruzione di gravidanza mentre il dottor Benton viene sospeso a cause delle complicazioni di un intervento, il giovane Carter si confronta con le difficoltà economiche di chi lavora nel servizio pubblico e non in cliniche private e Anspaugh deve affrontare la morte del figlio. Come spesso nello show, anche in questo episodio c’è una canzone, Time of Your Life (Good Riddance, dei Green Day), cantata a un funerale (quello del ragazzo) che fa da colonna sonora a uno degli epiloghi più commoventi e amati della serie.

3.Il viaggio (Stagione 11, episodio 6, Time of Death)

Dopo l’enorme successo di 24, serie di spie in salsa action che debuttò nel 2001, il fenomeno del real time – della narrazione in tempo reale – influenzò anche lo show a sfondo medico che dopo più di un decennio di vita si cimentò con lo stesso formato. Il risultato è una puntata di 45 minuti al cardiopalma, eccezionale nel riprodurre la frenesia e la costante pressione del pronto soccorso di Chicago. Il viaggio è tutta incentrata sul percorso di un paziente, Charlie (interpretato da Ray Liotta) affetto da cirrosi epatica. La puntata segue ogni passaggio, senza mai tralasciare - per la prima volta - tutti quegli aspetti “pratici” (l’inserimento di aghi e tubi, l’iter degli esami). L’impatto emotivo di seguire un ricovero fino agli ultimi istanti di vita, senza mai un attimo di tregua, è ancora oggi altissimo.

4.Maternità (Stagione 1, episodio 24 Motherhood)

L’episodio è uno dei più più truculenti della storia della serie, merito della regia di Quentin Tarantino. Fresco di Oscar, il regista di Pulp Fiction confeziona una puntata tutta incentrata sul tema della maternità: dal parto (del personaggio di Chloe, sorella della dottoressa Lewis) fino alla morte dell’anziana madre di Benton. Tarantino, che aveva più volte dichiarato di essere un teledipendente (si riposava tra una sessione di scrittura e l'altra guardando X-Files), aveva appena finito di collaborare con **George Clooney **– allora tra i protagonisti nei panni dell’idealista pediatra Ross – nell’horror vampiresco Dal tramonto all’alba. Prima che Doug Ross diventasse un mito del piccolo schermo avventandosi sul padre di un bambino maltrattato (sul suo corpo il medico rinvenne l’impronta di una scarpa), Clooney era solo un attore emergente, ma con gli agganci giusti.

Nbc, grazie a lui, ottenne con soli 30mila dollari un contratto per un episodio firmato da Tarantino. Maternità è una puntata piena di momenti che fanno sobbalzare e molto splatter – tra orecchie mozzate, ragazzini con pali nel petto e drogati che sbavano sangue – con il merito di aver sdoganato questo tipo di rappresentazione cruda sulle tv free. Er proseguì sfornando, di rado ma sempre più frequentemente, sequenze raccapriccianti, tra uncini da macellaio infilati nelle braccia di pazienti, occhi che schizzano fuori dalle orbite, vittime maciullate dai vagoni della metro e l’epica scena in cui una pala di elicottero mozza il braccio del dottor Romano. Grazie, Quentin.

5.Sulla spiaggia (Stagione 8 episodio 21, On the Beach)

L’addio di uno dei personaggi di finzione più amati si sempre segue gli ultimi giorni di vita di Mark ed è probabilmente il più bello dell’intera serie, composta di 331 puntate. Mark, malato di cancro e in fin di vita, si trasferisce alla Hawaii, in una casa lungo il mare, nel tentativo di recuperare il rapporto con la figlia maggiore. Viene raggiunto dalla moglie, la dottoressa Corday, quando perde parzialmente la vista e la fine si avvicina. La puntata originariamente non sarebbe dovuta esistere, ma fu aggiunta all’ultimo momento (è il penultimo episodio della stagione) per venire incontro alle pressioni del pubblico, scosso dalla dipartita di Anthony Edwards (l’attore che interpreta Greene, già avvezzo a morti tragiche sullo schermo dopo Top Gun, nel quale interpretava Goose). Il dramma, devastante e banale di una malattia familiare a chiunque per vie dirette o indirette, la dolcezza e altruismo di Greene, le note di Over the Rainbow / What a Wonderful World di Israel Kamakawiwo'ole formano un piccolo gioiello della tv, intimo e imperdibile.