5 cose che ancora non sapete di Er - Medici in prima linea (in vista della reunion)
La notizia della reunion, seppur virtuale, del cast di E.r. – Medici in prima linea, ha riaperto la cassetta dei ricordi dei fan. Durante la messa in onda dal 1994 al 2009, per un totale di 15 stagioni e 331 episodi, il medical drama ha vinto 116 premi, fra cui 23 Emmy; e pare abbia generato oltre tre miliardi di introiti. L’utilizzo di un linguaggio medico molto accurato, di casi realistici tratti dalle vicende di ospedali veri, nonché il cast variegato e il ritmo serrato, sono gli aspetti che hanno contribuito al suo successo, e che sono stati poi esportati in altre produzioni televisive. E.r., poi, ha lanciato la carriera di George Clooney e Julianna Margulies. Ma sono tanti gli aspetti che di questo show ancora non sconoscete.
E pensare che E.r. – Medici in prima linea ha rischiato di non essere una serie: ispirandosi alla propria esperienza alla Harvard Medical School, Michael Crichton, il famoso scrittore divenuto una star grazie all’adattamento di Jurassic Park, aveva infatti scritto una sceneggiatura di 180 pagine destinata a diventare un film diretto da Steven Spielberg. Questo però accadeva negli anni ’70. Vent’anni dopo l’idea veniva rivisitata e trasformata in progetto seriale, anche grazie alla straordinaria popolarità dello stesso Crichton dopo Jurassic Park (Spielberg, invece, è finito per figurare come produttore). I responsabili della Nbc, il canale americano in cui E.r. andava in onda, non erano nemmeno convinti di voler produrre un show così esplicito, ma si sono subito dovuti ricredere. Nel corso delle sue stagioni la serie ha attirato l’attenzione dei media e del pubblico, ma anche di tanti professionisti dello spettacolo: Quentin Tarantino è stato convinto da Clooney a girare un episodio della prima stagione passato alla storia per il suo contenuto piuttosto splatter; e poi, Ray Liotta Ewan McGregor, Susan Sarandon Sally Field, William H. Macy, Kirsten Dunst, Don Cheadle e molti altri.
Non solo numerose guest star: una delle caratteristiche principali di E.r. è proprio l’insolita estensione del cast. All’inizio della prima stagione vediamo cinque protagonisti: il dottor Green di Anthony Edwards, il dottor Ross di George Clooney, la dottoressa Lewis di Sherry Stringfieeld, il praticante Carter di Noah Wyle e il dottor Benton di Eriq La Salle), ai quali si aggiunge poi l’infermiera Carol Hathaway di Julianna Margulies, che doveva morire nel primo episodio ma è stata salvata dato l’apprezzamento del pubblico. Tale composizione è l’unico aspetto che è stato cambiato dallo script originale di Crichton alla versione seriale, in quanto all’inizio i protagonisti erano cinque dottori maschi bianchi. Nel corso delle varie stagioni molti interpreti hanno lasciato (clamorosa l’uscita di Clooney alla fine della quinta stagione o la morte del personaggio di Edwards alla fine dell’ottava), salvo ritornare successivamente in alcuni cameo nel finale, e nuovi volti sono stati introdotti, come Goran Visnjic nei panni del dottor Kovač e Maura Tierney in quelli della dottoressa Lockhart. In generale, comunque, da E.r. sono passati centinaia di attori, molti dei quali impiegati nei ruoli minori di infermieri, paramedici, personale di soccorso per dare realismo al personale dell’ospedale e alle relazioni fra i vari personaggi.
In questa marea di volti, però, quello che indissolubilmente ha legato il suo nome a E.r. è George Clooney, tanto che è difficile capire se è stato il successo della serie a favorire l’attore o viceversa. È strano pensare che all’epoca l’allora 33enne, reduce da 20 episodi pilota fallimentari che non sono mai trasformati in serie, ha dovuto letteralmente supplicare i produttori di essere scritturato. Per coincidenza, aveva lavorato a un’altra serie chiamata E/r, una sitcom andata in onda 10 anni prima, nel 1984, ma durata pochissimo. La decisione di prenderlo nel cast è stata, comunque, poi fortunatissima: Clooney è diventato il nuovo sex symbol di quegli anni, con tanto di copertine e copertura scandalistica, e la sua popolarità è cresciuto tanto che poi è stato inevitabile per lui lasciare E.r. per giocarsi la carta di Hollywood. Oltre al buzz mediatico, comunque, l’attore ha portato alla serie numerosi contatti (ha favorito la regia di Tarantino, dopo aver collaborato con il regista in Dal tramonto all’alba) e anche idee vincenti, come quella di introdurre il campo da basket sul tetto, un’occasione originale e realistica per permettere ai dottori di scaricare la tensione fra un turno e l’altro. Tutti i colleghi lo ricordano, poi, come il buffone del gruppo, capace di alleggerire le riprese – che potevano durare anche 18 ore con le sue battute e le sue trovate –, come quella di lanciare i bambolotti di scena come fossero palle da football.
Il 1994 ha visto l’esordio sulla stessa rete, la Nbc, di un altro enorme successo: Friends, tanto che a un certo punto la sitcom e il medical drama E.r. sono stati appaiati nella serata del giovedì sera, rinominata Must See Tv e divenuta un evento televisivo. Entrambe prodotte da Warner Bros Television, le serie erano anche girate negli stessi studi televisivi ed è stato inevitabile che a un certo punto avvenisse una specie di crossover. Nella seconda parte dell’episodio della prima stagione di Friends, Vivere intensamente, Rachel si sloga una caviglia e, non assicurata, convince Monica a cederle la sua identità e di conseguenza la sua assicurazione sanitaria: all’ospedale sono proprio due medici interpretati da Clooney e Wyle a visitarla. Tecnicamente non si tratta di un vero e proprio crossover, in quanto la serie comica è ambientata a New York ed E.r. invece a Chicago (i medici hanno altri nomi), eppure questa comparsa incrociata ha fatto la gioia degli spettatori. Gli intrecci fra le due produzioni, però, non sono finiti: David Schwimmer, alias Ross, è nel primo episodio della terza stagione di E.r. nei panni di un dottore di cui però non si vede il volto; Greene di E.r., poi, ha una figlia di nome Rachel, e Rachel Green (con una e in meno) è proprio il nome del personaggio interpretato in Friends da Jennifer Aniston.
Uno dei trend lanciati da E.r. è stata anche la precisione realistica nell’affrontare i casi medici. Sebbene ambientata in un ospedale fittizio di Chicago, il County General Hospital, la serie ha tratto ispirazione da fatti realmente accaduti in diversi ospedali di Los Angeles, che gli sceneggiatori hanno visitato più volte in cerca di fonti e storie da saccheggiare. Inoltre, lo show si è affidato a un team di tre veri dottori che assicuravano la correttezza dei termini e delle pratiche mediche: sul set l’unica altra persona che poteva permettersi di interrompere le riprese era proprio uno di loro, che potevano far rigirare le scene se qualcosa non era convincente dal punto di vista clinico. Questa cura estrema dei dettagli ha fatto sì che alcuni spettatori considerassero la serie una specie di oracolo: secondo quanto dichiarato da uno di questi consulenti medici, Joe Sachs, una spettatrice ha scritto molto emozionata alla produzione sei mesi dopo la messa in onda dell’episodio in cui il dottor Greene scopre di avere un tumore al cervello; la donna ha raccontato di aver lei stessa scoperto di avere un cancro al cervello e di essersi curata in tempo, ma solo dopo che si era sottoposta a degli esami perché aveva notato di avere lo stesso sintomo riscontrato in tv: la lingua che continuamente si spostava sempre verso sinistra. Nonostante questa storia a lieto fine, ovviamente ogni serie televisiva, anche la più accurata, va assunta con un po’ di cautela.