Le ragioni per cui Gossip Girl è stato un successo fenomenale e si merita il reboot

È stato uno dei primi esempi di serie che ha trionfato online (quando lo streaming era ancora lontano). Ha riscritto il genere del teen drama e contribuito alla spoiler culture. E oggi, 10 anni dopo, arriva il reboot
Le ragioni per cui Gossip Girl è stato un successo fenomenale e si merita il reboot

Giovani, ricchi, attraenti e un po’ cattivi: i protagonisti di Gossip Girl sono avvincenti già sulla carta. La serie che li mette insieme, basata sulla saga di libri di Cecily von Ziegesar e prodotta da Josh Schwartz e Stephanie Savage (già creatori di The O.C., e con lo showrunner Josh Safran firmano anche la nuova versione), è ambientata nell’Upper East Side di New York, dove si sguazza nel privilegio e nei drammi dell’alta società. Comprese le due nemiche-amiche, Serena van der Woodsen (Blake Lively), bionda e solare, e Blair Waldorf (Leighton Meester), perfettina e spietata, e i coetanei che le circondano: Nate Archibald (Chace Crawford), Dan Humprey (Penn Badgley) e Chuck Bass (Ed Westwick). Le loro faide, gli intrighi e gli amori finiscono sotto l’occhio indiscreto della notoria Gossip Girl, che gestisce un blog di pettegolezzi che impatta sulle loro vite. Fra mistero ben architettato e semplice voyeurismo, lo spettatore non può che essere avvinto dai rumor a ripetizione, che – in un interessante gioco di specchi – si traducono dietro le quinte nella relazione vera fra Badgley e Lively e nelle numerose indiscrezioni su un vero e proprio odio fra le due protagoniste, Lively e Meester. Perché si sa, gossip chiama gossip.

2.La giusta sfida alle convenzioni

Serena e Nate che fanno sesso ubriachi a un matrimonio, Blair che perde la verginità su una limousine, Dan che ha una relazione con la sua insegnante... : i momenti bollenti non mancano nell’originale* Gossip Girl (anche se il reboot promette di essere ancora più piccante). Quello che conta davvero, però, è il modo in cui la serie – pur andando in onda in prima serata sul canale young The Cw – ha sfidato le convenzioni del racconto dei giovani in tv, spesso fin troppo ingenui e delicati. È stata poi geniale la gestione delle conseguenti polemiche: l’accusa di essere un programma “inappropriato”, in particolare “l’incubo di ogni genitore” *(critica mossa in particolare dal Boston Herald), è diventata il claim principale delle campagne promozionali della produzione, ribaltando il concetto e rivendicando in qualche modo questo racconto sfrontato e sopra le righe. Gossip Girl ha aiutato così a cambiare una certa percezione dei teenager, aprendo gli occhi anche sui loro lati più nascosti.

3.Gli antesignani degli influencer

L’impatto di Gossip Girl sul pubblico è stato notevole. Sul fronte della moda, per esempio, Blair e Serena, una con fasce per capelli e collant, l’altra con lo stile boho-chic, sono diventate immediatamente icone di stile, tanto che nel 2008 il New York Times scriveva che “buyer, designer ed esperti di tendenze sostengono che Gossip Girl sia una delle più grandi influenze su come oggi spendono le giovani ragazze”. Anche i maschi hanno avuto materiale per trovare ispirazione: le mise da dandy contemporaneo, tutto blazer, completi a scacchi e fazzoletti di seta al collo di Chuck Bass. E non esistevano ancora i social e le influencer. Per un periodo, in ogni caso, Gossip Girl è stato anche the place to be per le celebrità: la lista delle guest star comparse nei vari episodi è infinita: da Lady Gaga al regista David O. Russell, da Ivanka Trump – molto prima di arrivare alla Casa Bianca – alla modella Tyra Banks, passando per Cyndi Lauper, l’allora sindaco di New York Michael Bloomberg, Gwen Stefani e lo scrittore Jay McInerney.

4.Il successo virale

Le sei stagioni di Gossip Girl sono andate in onda dal 2007 al 2012: un tempo relativamente recente, eppure se si pensa ai trend della tv di oggi sembra una vita fa. Per esempio, non c’erano i servizi di streaming e l’on demand era molto più limitato di adesso. Eppure, la serie si è rivelata un precoce esempio di successo online: in un periodo in cui i dati Auditel americani non registravano gli accessi odal web o le repliche digitali, Gossip Girl si è diffusa in rete come un fenomeno semi-clandestino e parallelo. “Era incredibilmente frustrante: se Gossip Girl era al numero 100 delle serie più viste ufficialmente, si piazzava al 13esimo posto se si combinavano i dati d’ascolto, il traffico online e il buzz virtuale”, ha commentato l’allora presidente di The Cw Dawn Ostroff.** Nel corso delle varie stagioni è stata anche spesso la più scaricata da iTunes** negli Usa, mentre in Cina ha totalizzato un numero sorprendente di download illegali  (raggiungendo così, secondo alcune ricerche di mercato, fra i 3 e i 5 milioni di spettatori). Gossip Girl è stato infine uno anche dei primi show televisivi a subire l’impatto della spoiler culture, quell’ossessione cioè per le anticipazioni: i set newyorchesi erano presi d’assalto dai paparazzi, alcuni hacker sono entrati nelle mail degli autori facendo circolare online copi ioni e gli sceneggiatori sono stati costretti a girare versioni alternative della stessa scena per evitare che le informazioni sulla trama trapelassero all’esterno.

5.Il mistero svelato

Le fughe di notizie e gli spoiler costituivano un problema particolarmente delicato in una produzione che aveva come tassello principale l’identità misteriosa dell’onnipresente Gossip Girl: nonostante in originale la blogger pettegola avesse la voce di Kristen Bell (Veronica Mars), era chiaro fin da subito che la sua vera identità si celasse dietro quella di uno dei protagonisti. Nel 2011 gli autori si sono resi conto che ormai la parabola della serie stava scendendo e che anche gli stessi attori fossero ormai stanchi: era venuto il momento di calare l’asso. E nelle scene finali si è finalmente rivelato che (spoiler!) la Gossip Girl non era altri che Dan Humphrey, l’outsider un po’ dimesso che ha subito pesanti ripercussioni dalle rivelazioni della blogger stessa. Nonostante i dubbi e le perplessità degli spettatori, gli autori hanno sostenuto che Dan fosse la prima scelta fin dall’inizio. A distanza di 10 anni, anche per questo aspetto, Gossip Girl continua a essere comunque la serie che tutti amiamo odiare, un guilty pleasure da nobilitare per diverse ragioni, un cult che merita frequentatissime repliche sulle piattaforme di streaming e, ora, anche il reboot. In attesa del prossimo “xoxo Gossip Girl”.