Il vicario De Donatis cardinale al Concistoro del 28 giugno

L’annuncio del Papa al Regina Coeli. Il presule: «Una chiamata a vivere in modo ancora più forte il martirio della carità nel quotidiano». Altri due italiani, Becciu e Petrocchi. Tra i nomi, Sako (Iraq), il gesuita Ladaria, l’elemosiniere Krajewski, il pakistano Coutts. Tre gli ultraottantenni

Il vicario generale della diocesi di Roma, Angelo De Donatis, è tra i 14 cardinali che Francesco nominerà nel Concistoro del prossimo 28 giugno. Ed è uno dei tre italiani, gli altri sono Giovanni Angelo Becciu (Sostituto della Segreteria di Stato vaticana) e Giuseppe Petrocchi (arcivescovo dell’Aquila). L’annuncio è stato dato dal Papa ieri, domenica 20 maggio, al termine della preghiera del Regina Coeli, dalla finestra del suo studio davanti alle migliaia di persone convenute in piazza San Pietro.

«Sono lieto di annunciare che il 28 giugno terrò un concistoro per la nomina di 14 nuovi cardinali», ha detto Francesco poco dopo aver concluso la celebrazione eucaristica per la solennità di Pentecoste. «La loro provenienza – ha spiegato parlando dei nuovi cardinali – esprime l’universalità della Chiesa, che continua ad annunciare l’amore misericordioso di Dio a tutti gli uomini della Terra. L’inserimento di nuovi cardinali nella diocesi di Roma, inoltre, manifesta l’inscindibile legame tra la sede di Pietro e le Chiese particolari diffuse nel mondo».

«Il pensiero che mi aiuta di più – ha detto De Donatis al nostro collaboratore Filippo Passantino a margine dell’incontro diocesano delle famiglie al Divino Amore nel pomeriggio di ieri – è quello di continuare a offrire la vita per il bene della nostra Chiesa di Roma, della nostra diocesi. E, quindi, vivere una carità sempre più grande. È un dono che accetto con bontà e una chiamata a vivere in modo ancora più forte il martirio della carità nel quotidiano». A Vatican News ha confessato di aver appreso la notizia della nomina cardinalizia ascoltando il Regina Coeli alla radio, mentre era in automobile, tornando dalla visita pastorale alla parrocchia di Sant’Atanasio. «Alla fine c’è stata questa notizia che mi ha lasciato senza parole, perché è sempre qualcosa di sorprendente …». «Mi aiuta soprattutto il capitolo IV della Esortazione apostolica Gaudete et exsultate – ha aggiunto De Donatis -, dove Papa Francesco dà indicazioni molto belle, perché i segni della santità – lui dice – sono la mitezza, l’umorismo e l’audacia. Credo che tutte le tre le cose in questo momento mi possano aiutare».

A ricevere la berretta rossa tra poco di un mese, oltre a De Donatis cardinale (vicario di Roma dal 26 maggio 2017 e terzo nella lista indicata ieri dal Papa), a Becciu e a Petrocchi, saranno Luis Raphael I Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, in Iraq; Luis Ladaria Ferrer, gesuita spagnolo, dal 1° luglio 2017 prefetto della Congregazione per la dottrina della fede; Konrad Krajewski, polacco, Elemosiniere pontificio, noto per il suo impegno accanto ai poveri di Roma e di altre città per espressa volontà del Papa; Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi, in Pakistan; Antonio dos Santos Marto, portoghese, vescovo di Leiria-Fatima; Pedro Ricardo Barreto Jimeno, gesuita, arcivescovo di Huancayo, in Perù; Désiré Tsarahazana, arcivescovo di Toamasina, in Madagascar;  Thomas Aquino Manyo Maeda, arcivescovo di Osaka, in Giappone.

«Insieme ad essi – ha aggiunto il Papa – unirò ai membri del Collegio Cardinalizio un arcivescovo, un vescovo ed un religioso che si sono distinti per il loro servizio alla Chiesa». Si tratta di Sergio Obeso Rivera, arcivescovo emerito di Xalapa, messicano; Toribio Ticona Porco, prelato emerito di Corocoro, boliviano; Aquilino Bocos Merino, claretiano spagnolo, l’unico non vescovo tra le nomine annunciate.

«Preghiamo per i nuovi cardinali – ha concluso Francesco in riferimento al Concistoro – affinché confermando la loro adesione a Cristo, sommo sacerdote misericordioso e fedeli, mi aiutino nel mio ministero di vescovo di Roma per il bene di tutto il Santo Popolo fedele di Dio».

Lo sguardo universale del Papa dopo la recita del Regina Coeli si è concretizzato anche nelle parole rivolte al Medio Oriente, al Venezuela e alla Giornata missionaria mondiale. Quanto al tormentato territorio mediorientale, ha ricordato di essersi unito spiritualmente poche ore prima alla veglia di preghiera per la pace che ha avuto luogo a Gerusalemme, «santa per ebrei, cristiani e musulmani. E oggi continuiamo a invocare lo Spirito Santo perché susciti volontà e gesti di dialogo e di riconciliazione in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente». Quindi «un particolare ricordo all’amato Venezuela. Chiedo che lo Spirito Santo dia a tutto il popolo venezuelano – tutto, governanti, popolo – la saggezza per incontrare la strada della pace e dell’unità». Infine, l’annuncio della pubblicazione del Messaggio per la prossima Giornata Missionaria Mondiale a 175 anni dalla nascita dell’Opera dell’Infanzia Missionaria.

 

21 maggio 2018