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Alberto Bevilacqua, i suoi libri più belli

di Redazione MondadoriStore

Nato a Parma nel 1934, Alberto Bevilacqua era malato da tempo. Si è spento a Roma il 9 settembre. Le sue opere - in gran parte romanzi e poesie - hanno segnato interi decenni di letteratura italiana, valendogli anche numerosi riconoscimenti: il premio Campiello nel 1966 (Questa specie d’amore), lo Strega nel 1968, (L’occhio del gatto), il Bancarella nel 1972 (Il viaggio misterioso) e nel 1991 (I sensi incantati).  
Bevilacqua era un maestro nel raccontare i caratteri e gli umori della provincia italiana degli anni Sessanta e Settanta. Sono quelli ritratti ne La califfa: la storia che lo portò al successo internazionale, divenuta poi il film e il romanzo simbolo di quel miracolo economico che avrebbe ispirato la migliore narrativa ed il miglior cinema dell'epoca. 
Intellettuale impegnato, giornalista, critico letterario ma soprattutto di costume, regista di molte delle sue opere, polemista, Bevilacqua è sempre stato molto amato dal pubblico. Lo ricordiamo attraverso i suoi libri migliori da (ri)scoprire.

I romanzi più belli  

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- 5 %
80,00 € 76,00 €
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Sette "narrazioni" - come ama definirle l'autore - per testimoniare le tappe più significative della narrativa di Bevilacqua. Sullo sfondo: rivolte operaie, la nascita del fascismo, le lotte del Triangolo rosso e, molto spesso, la Parma popolare e anarchica dell'Oltretorrente; in primo piano: indimenticabili figure di donne, scene corali, sottile analisi psicologica e "tramestio" interiore dei protagonisti. Una città in amore (1962), in cui Parma è scenario e protagonista allo stesso tempo; La Califfa (1964), storia di Irene Corsini, bellissima ragazza di origini popolari che diventa l'amante dell'industriale più potente della città... convertendolo alla vita; Questa specie di amore (1966, premio Campiello), monologo tenero e crudele, lunga confessione di un giovane marito alla moglie; L'occhio del gatto (1968, premio Strega), un piccolo capolavoro psicologico di forte potenza drammatica. Una scandalosa giovinezza (1978), quella di una prostituta realmente esistita, Zelia Grossi, che si chiude ad Addis Abeba per sfuggire alla realtà della guerra; I sensi incantati (1991), un romanzo sul diritto alla felicità; infine La polvere sull'erba (2000), da molti considerato il romanzo più riuscito dell'autore, narrazione polifonica che offre un punto di vista problematico sulla Resistenza ma senza colorarsi di revisionismo.

La polvere sull'erba  

Il primo romanzo di Bevilacqua. Racconta le vicende di Giorgio, partigiano sbandato; di Bianca Ghirardini, angelo e demone insieme, vittima delle sue passioni carnali; di Marco Ridolfi, acrobata della parola, eroe leggendario; di Rosa Balestri, infame torturatrice repubblichina; dei mitici Strioni e gitani; della toccante madre Chimera, e di altri personaggi dalla vena ironica, si impongono per la loro forza espressiva e per la memoria ed il presente cui ci rimandano. E così La polvere sull'erba fa conoscere al lettore il segreto viaggio che porta all'Italia di oggi: un viaggio in cui i protagonisti si confondono e si perdono in un deserto dove si continua a "sparare" alle spalle a chi si batte con coerenza.

Storie della mia storia  

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13,00 € -1,00 €
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 Le storie qui riunite - molte inedite, altre pubblicate su giornali, riviste o in volume - sono per la prima volta raccolte in un libro unitario. Alcune contengono il germe di un romanzo futuro, e tutte nel loro insieme danno forma a un viaggio iniziatico: dalle esperienze più personali alla vicenda dell'uomo contemporaneo.

Questa specie d'amore  

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12,50 € -1,00 €
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Siamo negli anni Sessanta, un giovane marito si rivolge alla moglie in un monologo tenero e crudele, una sorta di lunga confessione. Federico ama Giovanna ma, dopo due anni di matrimonio, un malessere profondo invade tutta la sua vita. L'unione in apparenza felice gli sembra il risultato di compromessi e ipocrisie, persino il successo e la notorietà nel lavoro hanno per lui il sapore della delusione. Disorientato, Federico cerca inutilmente di darle un figlio. La tensione verso una sua verità lo spinge a uno scavo nel passato, lo costringe a ripercorrere le vicende conflittuali che da giovane di provincia, vissuto nel mito di un padre che ha speso l'intera sua vita nel nome di un'idea, lo hanno condotto a vivere nella capitale, a sposare una donna ricca e borghese.

L'amore stregone  

Una donna molto bella, disinvolta, nel meglio della sua prima maturità, circondata dal desiderio, si confessa al narratore. E racconta. Figlia di un grande pianista e di una donna sensuale e misteriosa alla quale pericolosamente somiglia, Sara diventa donna confrontandosi prima con i fantasmi, poi, poco alla volta, con le figure reali del padre e della madre.

 
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