«Rispetto la loro scelta anche se la ritengo in parte assurda». Il presidente della Cei Gualtiero Bassetti commenta con queste parole, al quotidiano Avvenire, l’allontanamento di 50 dei migranti della Diociotti che erano stati accolti nella struttura di Rocca di Papa. «Sono profondamente dispiaciuto – dichiara -, so con quanto amore e premura erano stati accolti dalla Caritas, ci siamo veramente sentiti di fare per loro tutto ciò che facciamo per i nostri poveri. E ora temo per la loro sorte». Il cardinale fa riferimento alle «tante espressioni di malavita» della nostra società, «pronte a sedurli come specchietti per le allodole». Questo, prosegue, «mi fa paura. Ma rispetto la loro scelta anche se la ritengo in parte assurda».

Sulle modalità dell’accoglienza, «non abbiamo nulla da rimpiangere»: se si sono allontanati «non è certo perché li abbiamo angariati o trattati male». L’allontanamento, per il cardinale, «non è la soluzione migliore. Eppure sono persone libere, non possiamo andare oltre certi tipi di assistenza. Non possiamo chiamare i carabinieri in modo da farli vigilare perché non scappino». Altrimenti «li metteremmo nelle stesse condizioni di quand’erano chiusi nella nave».

Nelle parole di Bassetti c’è la consapevolezza che si tratta di persone che non hanno l’obiettivo di restare in Italia ma che «desiderano raggiungere i loro parenti, mete diverse, oppure seguire altri sogni». Per il porporato, questa esperienza dimostra che «vanno accelerati i tempi per l’accoglienza vera, dopo quella provvisoria dei primi giorni. Dopo una prima assistenza rapida – osserva – dovremmo essere in grado di accoglierli subito nelle case, presso famiglie, in strutture diocesane adatte, com’è stato fatto per tanti. Perché allora vivono meglio la libertà».

6 settembre 2018