È il presidente della comunità di Nomadelfia Francesco Matterazzo a presentare la visita che il prossimo 10 maggio Papa Francesco farà alla comunità fondata nel grossetano da don Zeno Saltini nel 1931 e che oggi conta poco più di 300 abitanti, tra cui 50 famiglie. «Il Santo Padre – dichiara – verrà a riconoscere in don Zeno un grande amore alla Chiesa, che dirà “mi scorre nel sangue”, una grande obbedienza, una carità fondata su una grande fede e una speranza che “chi combatte con Cristo vince anche quando perde”». Per il vescovo di Grosseto Rodolfo Cetoloni «è bello e significativo che il Papa venga a Nomadelfia poche settimane dopo aver pubblicato la sua esortazione sulla santità. Nomadelfia – aggiunge – è un’esperienza di santità non perché chi vive qui è automaticamente santo ma perché avverte che quella aspirazione originaria che è nel cuore dell’uomo, ovvero la felicità piena, a Nomadelfia può realizzarsi». La visita di Papa allora, conclude il presule, è «occasione programmata per confermare il valore e la perenne attualità del Vangelo vissuto in fraternità, ma anche occasione provvidenziale per sfidare le nostre pigrizie, le nostre abitudini anche ecclesiali».

Per prima cosa, Francesco si recherà al cimitero dove pregherà sulla tomba di don Zeno. Da lì raggiungerà il gruppo familiare “Il Poggetto”. Entrambi questi momenti saranno strettamente privati. Terminato l’incontro con il gruppo familiare, il Papa raggiungerà la sala don Zeno, dove sarà accolto dal popolo di Nomadelfia. Alla presenza di 620 persone, dopo alcune danze proposte dai giovani, rivolgerà un discorso. Prima di ripartire alla volta di Loppiano, all’esterno saluterà i fedeli presenti. Per l’occasione sono attese a Nomadelfia 4mila persone, mille delle quali dalle parrocchie, che raggiungeranno la comunità con 21 mezzi tra pullman e mezzi più piccoli. Il Papa atterrerà con l’elicottero al campo sportivo di Nomadelfia, dove sarà accolto da monsignor Cetoloni, da don Ferdinando Neri, successore di don Saltini, e da Matterazzo.

24 aprile 2018