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Declino del commercio, le proposte di Italia Nostra

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Una graduatoria stilata da Confcommercio nazionale indica come nella città di Ancona, nel decennio 2008-2018, gli esercizi commerciali siano calati di ben 269 unità, da 1185 a 916, con particolare riguardo al centro storico, ivi compresi gli esercizi per articoli culturali e ricreativi, calati da 92 a 75.

E’ importante – afferma Confcommercio - che le città continuino a svolgere un ruolo di integrazione economica al fine di raggiungere un complessivo innalzamento della qualità della vita e del lavoro, facendo leva anche sul “miglioramento dell’accessibilità e della mobilità a basso impatto ambientale, sviluppo di un modello di economia circolare, riduzione del consumo di suolo, recupero e riuso delle aree e degli immobili dismessi”.

In questo senso vanno le proposte avanzate da Italia Nostra nel 2018 (“Ancona, città della qualità della vita: contributo di idee per il governo della città 2018-2023”) per la caratterizzazione di Ancona come città della qualità della vita, per una mobilità dolce che privilegi il trasporto pubblico mediante il potenziamento dei parcheggi scambiatori prima dell’ingresso in città.

A livello di Ancona il direttore di Confcommercio denuncia la ”poca organizzazione” ed afferma che “il caro affitti che sta ammazzando il commercio” in centro ed avanza la richiesta di “chiamare a raccolta tutti i proprietari dei centri storici”.

L’associazione Italia Nostra fin dal 2010 (“Il centro storico dalla parte dei cittadini”) si è interessata del problema della rivitalizzazione del centro storico richiamando - in un proprio documento - quanto previsto dalla legge Bersani e cioè che “nell’adeguare gli strumenti di programmazione per l’insediamento di attività commerciali, devono attenersi a diversi indirizzi, compreso quello di salvaguardare e riqualificare i centri storici attraverso la calibrata distribuzione del commercio, l’efficace presenza del trasporto pubblico, l’equilibrata ripartizione della gestione della struttura urbana tra pubblico e privato, la valorizzazione commerciale di percorsi storici e l’inserimento di contenitori integrati nel reticolo urbano”.

Anni fa lo stesso Comune fece svolgere uno studio, condotto dalla URB&COM del Politecnico di Milano, per proporre indirizzi di urbanistica commerciale al fine di sviluppare le potenzialità del commercio in Ancona. Che fine ha fatto quello studio? Italia Nostra, in conclusione condivide le richieste di Confcommercio e, come già espresso nel 2010, ritiene necessario l’intervento da parte del Comune “con misure incentivanti costituite da sgravi fiscali, finanziari ed amministrativi, sovvenzioni, prestiti a basso interesse nei confronti di esercenti le attività commerciali ed artigianali, e per converso, l’utilizzo dello strumento fiscale utile a disincentivare lo “sfitto”.

E tale misura, nel rispetto delle diversità di valore economico e con il dovuto equilibrio, dovrebbe poter interessare - senza discriminazione alcuna - tutte le aree commerciali attualmente in crisi nella città .



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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-03-2019 alle 17:36 sul giornale del 12 marzo 2019 - 553 letture