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comunicato stampa

Chiaravalle: Rifondazione 'Altro che strade di bordo, serve piano regolatore'

2' di lettura
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dal Partito della Rifondazione Comunista Chiaravalle


Partito della rifondazione comunista

Gli ultimi dibattiti attorno alla risistemazione di Piazza Mazzini , le proposte di soluzione avanzate da varie parti tra le quali la realizzazione della cosiddetta “strada di bordo” un asse viario che subito dopo il ponte sull’ Esino dovrebbe, costeggiando la riva sinistra del fiume sboccare in viale Marconi, testimoniano quello che nel nostro programma di consigliatura avevamo proposto.

La necessità di un nuovo strumento urbanistico complessivo ( un piano regolatore, nei fatti) che alla luce di tanti cambiamenti nella città ( basti la scomparsa del suo polo industriale , Manifattura, Famoplas , Fonderia) e tanti problemi che l’ultimo ( pessimo) redatto dalla giunta Amadei e nel tempo rattoppato alla bell’e meglio da quelle successive, aveva arrecato, ordinasse , nella salvaguardia del territorio, la città. Dopo che l’amministrazione in carica, inciampata nella vicenda Fintecna, aveva giustamente deciso di cancellare la sciagurata proposta del “supermercato”, e quindi della necessità di riflettere sulla sistemazione del centro e sul che fare, avevamo sperato che questo percorso iniziasse.

Anzi, tra i tanti annunci della Giunta avevamo letto, un anno or sono, la proposta di mettere mano ad un nuovo strumento urbanistico per l’ intera città, purtroppo smentita dai fatti.

Ora la “strada di bordo” ( mai cancellata ) e la declinazione che ne fanno gli “ambienti “ del PD suscita preoccupazioni e allarme. Pensare che a finanziarne la costruzione siano gli oneri indiretti di ulteriori lottizzazioni (e un possibile regalo alla speculazione) non sarebbe una soluzione , bensì un ulteriore problema.

Oggi più che mai è necessario, al contrario, fare (bene) il possibile e progettare il futuro con un percorso democratico e trasparente che consenta alla città e ai cittadini tutti, di capire, agire e decidere. Senza un progetto complessivo e partecipato che riguarda tutto il territorio, i rischi di scivolare in qualche “strada di bordo “ restano, con lo strumento urbanistico in vigore, altissimi, e purtroppo qualche buona azione (fintecna, come già detto, o cancellazione delle aree bianche) non fanno un progetto. Non basta dire “ciò che non siamo e ciò che non vogliamo” , questa crisi e il futuro della città hanno bisogno di intelligenze e progetti.



Partito della rifondazione comunista

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-10-2017 alle 16:40 sul giornale del 23 ottobre 2017 - 1736 letture