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comunicato stampa

Mons. Gerardo Rocconi: il Vangelo di domenica 4 febbraio 2018

7' di lettura
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da Mons. Gerardo Rocconi
Vescovo di Jesi - dongerardorocconi@alice.it

Dal Vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevo. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. Parola del Signore.

UNA GIORNATA TIPICA DI GESU’
Domenica scorsa abbiamo letto il racconto dell’inizio di una giornata di Gesù con la sua partecipazione alla preghiera nella sinagoga e quindi la liberazione di un indemoniato. Oggi leggiamo il seguito dell’attività di Gesù di quel giorno: Gesù va a casa di Pietro, la cui suocera era gravemente malata, e la guarisce. Nel pomeriggio, continua il vangelo, incontra altri malati e sofferenti, quindi conclude la giornata presumibilmente in casa di Pietro per andarsene a pregare presto al mattino successivo. Quindi la partenza per un altro villaggio. Insomma una giornata a contatto con la sofferenza per dire che cosa?

GESU’, COLUI CHE DA’ VITA
Gesù, vedendo la suocera di Pietro malata, la sollevò prendendola per mano. Il verbo che l’evangelista usa è quello usato per la resurrezione di Gesù. In altre parole Gesù le ridiede vita. Il verbo così impegnativo ci fa capire che l’episodio va letto più in profondità. Quella donna è un simbolo, simbolo della umanità intera sulla quale Gesù, buon Samaritano, si china per ridarle vita. Gesù, venuto a portare l’amore di Dio, a rendere presente la misericordia di Dio, vuol donare la vita. Si manifesta come il Dio della vita.
Dio è amore e vuole la vita per i suoi figli. Non ostante il peccato, Dio offre ancora la vita per i suoi figli, e soprattutto vuole per loro la vita eterna, la resurrezione.
Quanto è accaduto con la suocera di Simone si ripete con tutti gli ammalati e indemoniati. E Gesù per dare un segno che il potere del maligno è vinto, guarisce e dona vita.

GESU’ NON SI RISPARMIA MAI… MA SOPRATTUTTO PREGA!
Quanta gente aveva bisogno di Gesù. E Gesù non si risparmia: magari salta il mangiare, salta il sonno... ma non ostante il grande lavoro Gesù non può tralasciare la preghiera.
Al mattino dopo si alza quando era ancora buio per passare alcune ore in preghiera. La preghiera di Gesù ci fa capire il profondo rapporto che egli aveva con il Padre, ma ci fa anche capire quanto è importante comprendere e accogliere la volontà di Dio.
E’ nella preghiera che comprendiamo e accogliamo i disegni di Dio.
In altre parole Dio agisce a favore dell’uomo, ama appassionatamente l’uomo, vuole la vita dell’uomo, ma i suoi disegni sono diversi da quelli dell’uomo. Noi da Dio ci aspettiamo che risolva i nostri problemi, ci aspettiamo che renda facili le cose, ci lamentiamo se qualcosa non va e quando c’è la sofferenza ci ribelliamo. Ma a volte Dio ha progetti diversi. Indubbiamente Dio ama appassionatamente i suoi figli, ma i suoi disegni sono più alti dei nostri. Proprio per dirci questo, Gesù stesso, ha accettato la sofferenza e la croce.
Solo nella preghiera e guardando il Crocifisso riusciamo ad intuire i disegni di Dio e comprendiamo tutto l’amore di Dio accettando anche l’idea che pienezza di vita ci sarà solo nell’eternità.

GESU’ CHIEDE FIDUCIA
Ecco perchè Gesù di fronte a tanti che ancora lo cercavano per guarire, fugge. Lo cercavano per guarire da una malattia fisica, per risolvere un problema: Gesù vuol far comprendere che lui offre una guarigione più grande. E questo l’aveva già detto, dimostrato: non c’era bisogno di aggiungere altri miracoli.
Sta qui la fiducia cristiana: Dio è amore, è amore sempre, è amore in tutte le circostanze.
E’ amore… per cui sempre la vita è un valore, sempre si è ricchi, quando si ha il Signore. E’ necessario avere la consapevolezza che mai il Signore è assente, la vita non vale di meno se è problematica, ma vale per altre cose. La vita non vale solo per la salute, solo per i mezzi, solo per l’efficienza, solo per la bellezza, Solo per la forza, solo per il prestigio: vale perchè siamo amati da Dio e siamo suoi figli.


LA VITA E’ DONO E SERVIZIO
Allora le cose della terra non hanno nessun valore? Certo che lo hanno, ed ecco l’insegnamento nuovo di Gesù: quando Gesù guarisce la suocera di Pietro, questa che fa? Non esulta, ma semplicemente si mette a servirli.
E’ la risposta ad una domanda: a che serve la nostra salute, la nostra forza, il nostro star bene? Il nostro bene non è qualcosa da godersi con la speranza che non finisca o qualcosa da usare per i propri comodi.
La giovinezza, il vigore dell’età, la forza, la salute, le capacità sono doni che il Signore ci dà per la gioia di tutti. Chi sta bene (da tutti i punti di vista) ha un debito verso i fratelli. Il proprio benessere è per la gioia di tutti.
In altre parole Dio che è amore, dimostra il suo amore attraverso Gesù, ma dimostra il suo amore anche attraverso tutti gli altri suoi figli.

GIORNATA DELLA VITA
Sono 40 anni che celebriamo in Italia la giornata per la vita.
Sappiamo che il motivo per cui è stata istituita questa giornata è la legge che ha reso possibile l’aborto. Ma oggi questa giornata assume anche altri significati. Molteplici, infatti, sono le situazioni e gli aspetti in cui la vita non è rispettata. L’individualismo e l’egoismo portano a non servire la vita, per cui i problemi diventano veramente tanti. Pensiamo alla violenza sulle donne e mi riferisco agli stupri e ai femminicidi; pensiamo alle morti sul lavoro; pensiamo alla indifferenza verso chi cerca una vita più serena; pensiamo alla non accettazione di chi è malato grave o dei vecchi; di conseguenza pensiamo a tentazioni di eutanasia, magari mascherandosi dietro il giusto non accanimento terapeutico.
E quest’ultimo tema è particolarmente sentito oggi in seguito alla recente legge sul “testamento biologico” o, se vogliamo, sulle “Dichiarazioni anticipate di trattamento”: legge che risulta difficile da accettare soprattutto là dove si ipotizza di poter sospendere idratazione e alimentazione e dove l’obiezione di coscienza non viene ammessa per la struttura sanitaria in quanto tale, anche quando questa ha uno statuto che fa riferimento ai valori cristiani.
Il tema della giornata della vita di quest’anno suona così: Il Vangelo della vita, gioia per il mondo. E’ così. A prima vista sembra che l’accoglienza della vita, sempre e comunque, crei in tante occasioni solo problemi. A lungo andare vediamo la pesantezza e la tristezza di un mondo che chiuso nel proprio egoismo perde la freschezza dell’amore e quindi perde la gioia. Senza amore si perde il senso della vita, senza amore si perde la gioia.
E L’amore dà sempre la vita. Così inizia il messaggio dei vescovi riprendendo ancora una espressione di Papa Francesco. Una cultura della vita, espressione di amore, porta gioia. Uno stile di vita individualista ed egoista non può che portare a tristezza e angoscia.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-02-2018 alle 18:21 sul giornale del 05 febbraio 2018 - 985 letture