x

SEI IN > VIVERE JESI > ATTUALITA'
comunicato stampa

Mons. Gerardo Rocconi: il Vangelo di domenica 16 settembre

5' di lettura
565
da Mons. Gerardo Rocconi
Vescovo di Jesi - dongerardorocconi@alice.it

Dal Vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà». Parola del Signore

CHI SEI TU, O GESU’?

Il Vangelo di oggi ci presenta Gesù che chiede ai discepoli cosa la gente pensa di lui. Ma in realtà a Gesù interessa poco. E difatti subito Gesù arriva a ciò che veramente gli interessa e dice: Ma voi chi dite che io sia? E’ una provocazione. “Ma voi...”. Va bene quel che dice la gente, ma voi, proprio voi, cosa pensate?.. Insomma è l’occasione per dare un risposta non scontata, non imparata da altri, non imparata su un libro, non appresa da qualcuno. In questa domanda Gesù vuole una risposta che coinvolga i Dodici. E Pietro dice quello che sente: “Tu sei il Cristo, cioè il consacrato, il Messia…”

Cosa intende dire Pietro? Pietro pensava come tutti. Si attendeva con ansia il Messia. Nella mentalità popolare si attendeva un re-messia liberatore. Un messia non solo religioso, ma anche politico. Questo è il senso della sua risposta. E Gesù accetta quella risposta, ma vi apporta una correzione.

GESU’, UN MESSIA SULLA CROCE

Gesù non si adatta alle attese: egli, sì, sarà il messia, ma non secondo le attese della gente: egli seguirà la via del servo sofferente, figura indicata da Isaia. Messia sì, ma un messia con delle caratteristiche precise. E Gesù le tratteggia subito: Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, ed essere rifiutato..., venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.

E’ un discorso che Gesù fa apertamente: parla chiaramente, senza sottintesi. Ecco perchè Pietro reagisce male; e lo fa prendendo Gesù in disparte, rimproverandolo per questo annuncio di sofferenza e morte.

Pietro rappresenta il mondo, la fatica di seguire Gesù, il voler rimanere attaccati ai propri pensieri senza mettersi in gioco dietro a Gesù. Ma ecco la risposta dura di Gesù: Va’ dietro a me, Satana: non mi ostacolare. Tu va dietro, lasciami libero il cammmino. Tu pensi non come Dio, ma almeno lascia me libero di seguire la volontà del Padre.

SEGUACI DI GESU’, SEMPRE!

Ma quel “va’ dietro a me” richiama anche gli inviti alla sequela che Gesù sta facendo: “Imita me, seguimi, percorri la mia strada”.

Ormai appare chiaro che Gesù è il salvatore, è la speranza, è l’atteso... è infatti il Cristo. Ma nello stesso tempo appare anche chiara la via per cui Gesù potrà realizzare la salvezza: la via è la croce. E chi vuol stare con il Cristo per raggiungere la salvezza che offre deve semplicemente stargli dietro.

Non possiamo mai dimenticare che l’unico vero Cristo è il Gesù crocifisso. E’ il crocifisso che smaschera il peccato e le scelte sbagliate del mondo, le sue false sicurezze e mette in luce la rovina nella quale il mondo rischia di cadere.

I criteri del mondo - l’ avere, il potere, il valere- se diventano assoluti, non possono che portare alla distruzione e alla morte. E Gesù nella totalità della sua vita soffrì, perchè nella totalità della sua vita rifiutò il ragionamento del mondo.

Ma proprio per questa fedeltà Dio lo risuscitò e così Gesù divenne causa di vita per tutti.

LA VIA DI GESU’… E DEL DISCEPOLO

Ma accoglierlo per vivere, significa percorrere la sua strada, andargli dietro. Per questo Gesù conclude: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.

- Rinneghi: rifiuti quella logica dell’ avere, del potere, del valere ad ogni costo.

- Prenda la sua croce: sia fedele; fedele, se necessario, fino alla morte.

E Gesù spiega il motivo per cui vale la pena fare scelte radicali: “Chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà”.

Cioè, chi tiene stretta la sua vita secondo la mentalità di questo mondo, in realtà la butta via. Soltanto chi ha il coraggio di perdere, cioè spendere la propria vita per me, per il Vangelo, per seguirmi, in realtà questa vita la salva e la custodisce per sempre, per l’eternità.

Paradossalmente è in questo mettersi in gioco totalmente che ci si ritrova, ci si salva, si vive in pienezza, esattamente come è stato per Gesù.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-09-2018 alle 22:47 sul giornale del 17 settembre 2018 - 565 letture