Rifondazione: 'Per la resistenza, per l'antifascismo, per la Costituzione'
Il Consiglio comunale di Jesi voterà oggi le modifiche dello Statuto Comunale. Sono tempi questi di revisionismo storico e di messa in discussione dei valori fondanti della nostra società.
Un’ azione che viene , purtroppo efficacemente, costruita e agita prima ancora che codificata nelle norme e nelle leggi. Le ruspe, il vergognoso decreto sicurezza che criminalizza l’indigenza e la povertà, il rifiuto di soccorso e di accoglienza ai migranti, la criminalizzazione della solidarietà fossero i provvedimenti contro il sindaco di Riace o la messa in stato di accusa delle navi di Medici senza Frontiere sono lì a testimoniarlo. Di questo clima il “civismo incivile” che governa la città, e che già ha dato occasione di “agnosticismo costituzionale “ scegliendo di uscire dal’ istituto Cervi e rifiutando di sostenere l’ appello di tante associazioni tra le quali l’Anpi, “mai più fascismi”, approfitta per cancellare dallo Statuto Comunale nel’ articolo fondante dei principi le parole “antifascismo” e “Resistenza, non è solo un fatto gravissimo , che speriamo (ma siamo pessimisti) in un susssulto di dignità il Consiglio respinga, ma un’ offesa alla memoria e alla storia più nobile di questa città e insieme un programma politico, che vorrebbe le Istituzioni indifferenti ai valori che la Costituzione mette a fondamento della nostra civiltà pubblica. Ora leggiamo negli atti che accompagnano questo provvedimento di un iter lungo che ha impegnato il Consiglio e le commissioni, non possiamo quindi non biasimare la superficialità di chi, magari opponendosi a questa barbarie, non ha ritenuto necessario chiamare alla mobilitazione e al’ impegno le associazioni democratiche, i cittadini e le tante reti che pure hanno contribuito in questi anni a difendere la democrazia, quindi i valori dell’ antifascismo e della Resistenza e a respingere il tentativo di manomettere la Costituzione con il no al Referendum. Comunque non è mai troppo tardi, quindi ci attiveremo da subito per promuovere le iniziative necessarie, se il vulnus sarà compiuto, a ripristinare “ le belle parole” che sono la bibbia laica del nostro vivere civile.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-11-2018 alle 11:02 sul giornale del 29 novembre 2018 - 702 letture
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