Bonus imprese agricole, contributi a pioggia per tutti: ecco come richiederli

Nadia Pascale

12 Maggio 2024 - 13:45

Chi ha un’impresa agricola può avere contributi importanti per investimenti in innovazione e per la gestione di terreni e stalle. Ecco le principali misure che fanno parlare di contributi a pioggia.

Bonus imprese agricole, contributi a pioggia per tutti: ecco come richiederli

Bonus imprese agricole: quali sono gli aiuti economici di cui possono avvalersi queste imprese per incrementare il reddito e rendere la produzione più efficiente? Sebbene questo settore riceva poche attenzioni mediatiche, in realtà è oggetto di politiche specifiche a livello europeo, e non solo, al punto che si parla di contributi a pioggia riconosciuti anche per il semplice fatto che si conduce un’azienda agricola.

Le politiche agricole europee mirano a rendere i redditi derivanti dalla conduzione di aziende agricole allineati ai redditi delle altre attività imprenditoriali, proprio per questo sono previsti aiuti alle imprese agricole che rappresentano un vero e proprio sostegno al reddito.

A questi si uniscono varie misure di aiuti alle imprese agricole previsti dalla normativa italiana, alcuni specifici per aziende agricole e altri comuni a diversi settori. Ad esempio, si iscrive in questo secondo filone la Nuova Sabatini.
Un’altra distinzione importante è tra contributi a fondo perduto, che non devono essere restituiti, e aiuti sotto forma di agevolazioni come finanziamenti con tassi di interesse bassi oppure con garanzia dello Stato.

Il filo conduttore dei nuovi aiuti alle imprese agricole è l’ecosostenibilità, infatti, si ottengono aiuti e contributi a pioggia prevalentemente per investimenti in grado di ridurre l’impatto ambientale dell’attività agricola, ad esempio interventi volti a ridurre l’uso di concimi inquinanti o volti a un risparmio di acqua ed energetico.

Fatta questa prima distinzione, vediamo quali sono i principali aiuti che possono ottenere le imprese agricole.

Banca Nazionale delle Terre Agricole, come ottenere fondi da lavorare

Uno dei primi aiuti disponibili è la Banca Nazionale delle Terre Agricole istituita dall’articolo 16 della legge 28 luglio 2016, n. 154. Si tratta di un inventario dei terreni agricoli disponibili in quanto dismessi, oppure resi disponibili a seguito di prepensionamenti.
La Banca Nazionale delle Terre Agricole è gestita da Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), consente di acquistare terreni a prezzi e condizioni agevolate.

Aiuti alle imprese agricole con Generazione Terra

Ismea gestisce anche il bando Generazione Terra, questo finanzia l’acquisto di terreni agricoli per consolidare un’attività imprenditoriale o avviarne una nuova. Prevede finanziamenti da 500.000 euro fino 1,5 milioni e, in alcuni casi, di premi per il primo insediamento dal valore di 70.000 euro in totale, che coprono le spese di avviamento al 100%.

Generazione Terra si rivolge a giovani imprenditori (età non superiore a 41 anni) che vogliono ampliare la loro attività o consolidarla. Inoltre, è rivolta a giovani startupper che intraprendono l’attività. In questo caso il requisito anagrafico incontra il limite dei 41 anni se trattasi di soggetti con esperienza e 35 anni se trattasi di soggetti con titoli, ad esempio laureati in scienze agrarie o simili.

Generazione Terra può coprire fino al 100% del prezzo di acquisto dei terreni con importi fino a:

  • 1.500.000 euro, in caso di giovani imprenditori agricoli e giovani startupper con esperienza;
  • 500.000 euro, in caso di giovani startupper con titolo, tramite un finanziamento fino a 30 anni di cui al massimo 2 di preammortamento. In questo caso copre anche il 50% delle spese notarili e 500 euro di spese di istruttoria.

Per il 2024 Generazione Terra non è ancora attiva come misura, ma ne parliamo perché numerose fonti indicano che a breve dovrebbe essere disponibile il nuovo bando.

Nuova PAC, contributi diretti per le imprese agricole

Nelle misure di sostegno all’agricoltura non possiamo dimenticare la Nuova PAC (Politica Agricola Comune) entrata in vigore il primo gennaio 2023 e valida fino al 31 dicembre 2027. Obiettivo principale continua a essere il sostegno al reddito degli agricoltori e alla competitività del settore, con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale.

Il primo pilastro della PAC prevede lo stanziamento di fondi per pagamenti diretti.
I pagamenti diretti sono diversi, ma prevedono tutti il rispetto di determinate condizioni, ad esempio la variazione colturale di anno in anno, avere a rotazione il 4% del terreno disponibile a riposo in modo da aumentare la biodiversità.

Non è possibile in questa sede elencare tutte le misure previste dalla PAC, ma possiamo fare degli esempi per rendere l’idea del funzionamento. Ad esempio, per gli agricoltori che si occupano della salvaguardia degli ulivi che hanno valore paesaggistico è previsto un contributo di 220 euro per ettaro.

Per gli allevatori è previsto, invece, un contributo per la riduzione dell’uso di antibiotici nelle stalle, l’importo riconosciuto va dai 66 euro a capo per i bovini da latte fino ai 24 euro dei suini.

Per l’avvicendamento colturale è previsto il pagamento di 110 euro per ettaro, il coltivatore per accedere a questo aiuto deve rispettare i vincoli inerenti la restrizione dell’uso di agrofarmaci.

Per coloro che favoriscono l’insediamento di impollinatori (api) attraverso la coltivazione di specie arboree è previsto un contributo da 250 euro a 500 euro per ettaro, in questo caso è fatto divieto di uso di fitofarmaci.

È poi previsto il sostegno al reddito per i giovani agricoltori erogato sulla base degli ettari coltivati ogni anno, i contributi sono versati per un periodo massimo di 5 anni. Si tratta di un pagamento pari al 50% del valore medio dei Titoli per il pagamento di base, previsto a 83,50 euro/ettaro. Vi è però un limite massimo agevolabile di 90 ettari.
I Titoli Pac sono dei diritti riconosciuti in base alla quantità di terreni lavorati, i contributi diretti sono pagati in base al numero di ettari che si intendono lavorare, ad esempio se un soggetto ha 20 ettari di terreni, ma ne lavora solo una parte, può avere i contributi diretti in relazione ai Titoli Pac che usa.

Questi sono solo alcuni dei contributi previsti.

Come ottenere i contributi PAC

Per accedere agli aiuti PAC è necessario presentare domanda ogni anno agli Enti pagatori, cioè alla Regione se è dotata di uno sportello apposito, oppure attraverso AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura). In alternativa ci si può rivolgere a un Centro di Assistenza Agricola (CAA).
I contributi PAC non sono da ostacolo all’accesso ad altri aiuti previsti da bandi nazionali o locali.

Contributi per Impresa giovanile agricola

La legge 36 del 2024 prevede misure di sostegno di varia natura per “imprenditoria giovanile nel settore agricolo e rilancio del sistema produttivo agricolo mediante interventi per favorire l’insediamento e la permanenza dei giovani e il ricambio generazionale nel settore agricolo”.

La misura è rivolta a imprenditori agricoli di età compresa tra 18 anni e 41 anni, in forma singola o associata. Il fondo istituito, di 15 milioni di euro, è destinato ad aiutare giovani agricoltori nell’acquisto di terreni, acquisto di beni strumentali, di unità operative.
Si possono ottenere tariffe agevolate per spese notarili, contributi per la formazione e regimi fiscali agevolati.

Bando ISI Inail, 130 mila euro per chi investe in sicurezza

Il settore dell’agricoltura ha accesso anche alle risorse del bando ISI Inail 2024. In questo caso non trattasi di un aiuto specifico per le aziende agricole, ma un aiuto diretto a diversi settori.
Il bando ISI Inail consente di avere fino a 130 mila euro a fondo perduto, il 65% di una spesa massima di 200 mila euro, per l’acquisto di nuove attrezzature in grado di migliorare la sicurezza sul luogo di lavoro.

Si tratta di somme accreditate direttamente in conto corrente, non devono essere restituite. Occorre però prestare attenzione, infatti, le domande sono analizzate e i contributi concessi a esaurimento fondo in base all’ordine cronologico di presentazione della domanda.

Bando imprese agricole, chi può avere fino a 56.000 euro

Specifico per il settore agricoltura è il bando imprese agricole, in questo caso le domande per accedere al fondo devono essere presentate entro il 31 maggio 2024. Si possono ottenere fino a 56.000 euro a fronte di un investimento in macchinari che consentono di migliorare le prestazioni dell’impresa, ad esempio consentono una riduzione del consumo di acqua o dell’uso di fitosanitari.

Non è previsto l’accesso al contributo per il leasing.

Il bando imprese agricole è compatibile con altri bandi, ad esempio con ISI Inail, naturalmente gli acquisti devono essere diversi.

Nuova Sabatini per l’agricoltura

Le imprese agricole possono accedere anche ai contributi previsti dalla Nuova Sabatini 2024. Anche in questo caso si tratta di aiuti diretti a diverse tipologie di aziende, compreso il settore agricoltura.

Consente di ottenere finanziamenti agevolati per l’acquisto di beni strumentali. Le risorse sono messe a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (prima Ministero dello Sviluppo Economico). Il bando è gestito da Invitalia, quindi la domanda deve essere presentata telematicamente attraverso il sito Invitalia. Si tratta di un aiuto di tipo “Strutturale”.
L’agevolazione di può ottenere sia per l’acquisto di beni strumentali nuovi, sia in caso di contratti di leasing.

Resto al Sud, attenti ai beneficiari

Si deve prestare attenzione, invece, al contributo Resto al Sud, oltre ai limiti geografici e anagrafici, in questo caso occorre distinguere tra attività agricola e attività di trasformazione di prodotti agricoli. Le attività agricole non possono ottenere le agevolazioni previste dalla misura, ma le attività che si occupano di trasformazione agricola sì.

Facciamo un esempio: l’azienda X che coltiva pomodori non può ottenere contributi, ma se l’azienda X, oltre a coltivare pomodori, ha anche un laboratorio di trasformazione, realizza salsa e pelati, per questa attività può accedere ai contributi Resto al Sud.
Ricordiamo che la misura è gestita da Invitalia.

Fondo Agricat per aiuti alle imprese agricole in caso di calamità

Questi gli aiuti per investimenti, ma non dimentichiamo il fondo Agricat, si tratta di un fondo mutualistico a cui possono accedere tutte le aziende beneficiarie dei pagamenti diretti PAC e che hanno subito danno da eventi catastrofali, ad esempio grandine che distrugge il raccolto.

Il fondo è gestito da MASAF (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste).

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